Ecco le foto che hanno vinto i Sony World Photography Awards 2025

Quasi 420.000 foto, inviate da fotografi di 206 paesi del mondo, mai così tante in 18 anni dalla fondazione del concorso. I numeri dell’edizione 2025 del Sony World Photography Awards parlano chiaro: l’interesse per la fotografia è vivo e vegeto anche nell’era dell’Intelligenza Artificiale generativa. Che quest’anno – per fortuna – non trova alcuno spazio nella selezione delle immagini vincitrici del concorso organizzato dall’azienda giapponese in collaborazione con Creo e sotto l’egida della World Photography Organization.Tutti i progetti professionali celebrati al gala di premiazione di Londra sono invece fotografia dura e pura: le immagini scelte dalla giuria guidata da Monica Allende si distinguono per la forza delle storie che raccontano e per l’intensità delle vicende umane che sanno rappresentare con tutta la forza del mezzo fotografico.

“Fotografare per me è sempre stato un modo per introdurmi in luoghi a cui non appartengo, per raccontare vite che non sono le mie”, ha detto Susan Meiselas, nota fotografa americana cui quest’anno è stato assegnato il premio alla carriera “Oustanding Contribution to Photography”.

Tutta la hybris dell’antropocene, la stessa che ci fa illudere che la fotografia possa perire a colpi di prompt e rigurgiti artificiali generativi, è ben rappresentata nelle immagini del vincitore della categoria Wildlife, Zed Nelson, eletto Fotografo dell’anno.

Copyright: © Zed Nelson, United Kingdom, Photographer of the Year, Professional competition, Wildlife & Nature, Sony World Photography Awards 2025

Con il progetto “The anthropocene Illusion”, Nelson si è concentrato “sulla risposta dell’umanità al suo impatto sul pianeta”. La serie prende in esame gli spazi artificiali creati dall’uomo per interagire con la natura, dagli zoo ai parchi safari, alle riserve naturali, ai musei di storia

naturale. Nelson li usa per sottolineare la dissonanza “tra il desiderio umano di rimanere in contatto con la natura e la continua distruzione ambientale causata dall’attività umana”.

La critica agli oligarchi tech

Nemmeno la più avanzata IA generativa avrebbe poi potuto ideare la folle storia raccontata da Rhiannon Adam nel suo “Rhi-entry”, progetto vincitore della sezione “Creative”.Nel 2021, Adam era stata selezionata come unico membro femminile tra un milione di candidati per il progetto dearMoon, una residenza per artisti sulla Luna finanziata dal miliardario giapponese Yusaku Maezawa. Dopo aver sostenuto test fisici e attitudinali, commissionati a SpaceX, nel giugno del 2024 il progetto è stato improvvisamente cancellato senza alcuna spiegazione, lasciando senza prospettive (e senza soldi) gli artisti coinvolti.Il progetto racconta, tramite immagini, collage e video lo sconvolgimento della vita di Adam e dei suoi colleghi causato dai capricci di un tech-bro miliardario con il pallino dello spazio.

Copyright: © Rhiannon Adam, United Kingdom, Winner, Professional competition, Creative, Sony World Photography Awards 2025

Italia, Brasile, Perù

Anche quest’anno l’Italia ha avuto la sua rappresentanza tra i vincitori, grazie al lavoro di Chantal Pinzi. La fotografa, che vive e lavora a Berlino, si è piazzata al primo posto nella categoria sport grazie al progetto “Shred the Patriarchy”, una serie di ritratti di skater donne che in molte zone dell’India hanno trovato un’originale canale di emancipazione sociale nella loro passione per lo skateboard.

Copyright: © Chantal Pinzi, Italy, Winner, Professional competition, Sport, Sony World Photography Awards 2025

Estremamente affascinante anche il lavoro del brasiliano Gui Christ, vincitore della categoria “Portraiture”. Con i suoi ritratti della serie “M’kumba”, il fotografo ha voluto combattere i pregiudizi che nel paese latinoamericano ancora circondano i culti sincretici di origine africana, di cui anch’egli è praticante. In Brasile le religioni minori non sono viste di buon occhio dalla maggioranza cristiana, in particolare dai protestanti pentecostali, e i praticanti dei culti importati dall’Africa con la tratta degli schiavi sono spesso oggetto di pesanti discriminazioni e violenze.

Copyright: © Gui Christ, Brazil, Winner, Professional competition, Portraiture, Sony World Photography Awards 2025

Complesso e stratificato, infine, il lavoro del vincitore della sezione ambiente, “Alquimia Textil” di Nicolás Garrido Huguet. Il fotografo peruviano ha documentato, con un misto di foto digitali, analogiche e stampe con procedimento Van Dyke, le tecniche di tessitura tradizionali praticate dagli artigiani di Cusco, Chinchero e Pumaqwasin, in Perù. Le macchie di luce delle foto e i colori delle stampe giocano a riprendere le sfumature cromatiche dei pigmenti naturali, richiamando visivamente il processo di infiltrazione dei colori nei tessuti.“Nell’epoca dell’AI”, ha detto Garrido Huguet accettando il premio, “fare fotografia significa ancora apprezzare il lavoro artigianale, la cura e la persistenza delle tradizioni”.

Copyright: © Nicolás Garrido Huguet, Peru, Winner, Professional competition, Environment, Sony World Photography Awards 2025

Sony World Photography Awards, tutti i finalisti

Di seguito, l’elenco completo dei vincitori e dei finalisti delle categorie professionali dei Sony World Photography Awards. Tutte le immagini vincitrici sono in mostra alla Somerset House di Londra fino al 5 maggio prossimo.

  • Architettura e Design
    Vincitore: Ulana Switucha (Canada) per il progetto “Tokyo Toilet”
    Finalisti: 2° posto Andre Tezza (Brasile); 3° posto Owen Davies (Regno Unito)
  • Fotografia creativa
    Vincitore: Rhiannon Adam (Regno Unito) per Rhi-Entry
    Finalisti: 2° posto Irina Shkoda (Ucraina); 3° posto Julio Etchart & Holly Birtles (Regno Unito)
  • Documentaristica
    Vincitore: Toby Binder (Germania) per “Divided Youth of Belfast”
    Finalisti: 2° posto Florence Goupil (Perù); 3° posto Alex Bex (Francia)
  • Ambiente
    Vincitore: Nicolás Garrido Huguet (Perù) per Alquimia Textil
    Finalisti: 2° posto Maria Portaluppi (Ecuador); 3° posto Cristóbal Olivares (Cile)
  • Paesaggio
    Vincitore: Seido Kino (Giappone) per Gli strati del tempo
    Finalisti: 2° posto Lalo de Almeida (Brasile), 3° posto Mischa Lluch (Spagna)
  • Prospettive
    Vincitore: Laura Pannack (Regno Unito) per Il viaggio di ritorno da scuola
    Finalisti: 2° posto Giovanni Capriotti (Italia); 3° posto Valentin Valette (Francia)
  • Ritratto
    Vincitore: Gui Christ (Brasile) per M’kumba
    Finalisti: 2° posto Raúl Belinchón (Spagna); 3° posto Tom Franks (Regno Unito)
  • Sport
    Vincitore: Chantal Pinzi (Italia) per Shred the Patriarchy
    Finalisti: 2° posto Michael Dunn (Bolivia); 3° posto Antonio López Díaz (Spagna)
  • Natura morta
    Vincitore: Peter Franck (Germania) per Still Waiting
    Finalisti: 2° posto KM Asad (Bangladesh); 3° posto Alessandro Gandolfi (Italia)
  • Natura e Wildlife
    Vincitore: Zed Nelson (Regno Unito) per L’illusione dell’Antropocene
    Finalisti: 2° posto Pascal Beaudenon (Francia); 3° posto Kevin Shi (Stati Uniti)

Fonte : Repubblica