Nel 2024, Apple ha ridotto le emissioni di gas serra del 60% rispetto al 2015, pur registrando un incremento del fatturato del 65% nello stesso periodo. Un risultato significativo che l’azienda di Cupertino rivendica nell’ultimo Environmental Progress Report, appena pubblicato, in vista della giornata Mondiale della terra, il 22 aprile.
La lunga strada verso la neutralità carbonica
L’obiettivo rimane ambizioso: diventare carbon neutral entro il 2030 su tutta l’impronta ambientale, dalla produzione all’uso dei dispositivi, fino allo smaltimento dei prodotti. Il piano si articola in quattro punti principali:
Design e materiali sostenibili. Apple ha incrementato in modo consistente l’uso di materiali riciclati. Nel 2024, il 99% delle terre rare nei magneti, il 76% del cobalto e il 53% del litio utilizzati nei dispositivi provenivano da fonti riciclate. L’iPhone 16, per esempio, utilizza oltre il 95% di litio riciclato nella batteria, mentre il Mac mini impiega materiali riciclati per oltre il 50% del suo peso, riducendo così dell’80% la sua impronta di carbonio rispetto a uno scenario tradizionale.
Energia rinnovabile nella supply chain. Dal 2018 tutti gli uffici, gli store e i data center Apple sono alimentati al 100% da energia rinnovabile. L’obiettivo si estende ora a tutta la filiera produttiva, con oltre 17,8 GW di energia pulita attivati dai fornitori nel 2024. Questo ha permesso di evitare 21,8 milioni di tonnellate metriche di CO? solo lo scorso anno.
Efficienza energetica e processi industriali. Attraverso il programma di efficienza energetica per i fornitori, Apple ha contribuito a risparmiare quasi 2 milioni di tonnellate metriche di CO? nel 2024. Inoltre, ha investito nella riduzione delle emissioni dirette di gas fluorurati nei processi di produzione di semiconduttori e display, ottenendo un abbattimento di 8,4 milioni di tonnellate metriche.
Compensazione con crediti carbonici naturali. Le emissioni non eliminabili — stimate in circa il 25% del totale al 2030 — verranno bilanciate tramite progetti di rimozione del carbonio basati sulla natura. Il Restore Fund, creato con Goldman Sachs e Conservation International, finanzia il ripristino di ecosistemi degradati, come le foreste atlantiche in Brasile.
Scavare meno, riciclare di più
L’azienda Tim Cook punta a utilizzare esclusivamente materiali riciclati o rinnovabili entro la fine del 2025. Sono già state raggiunte quote del 99% per oro, stagno, cobalto e terre rare nei componenti chiave. Apple ha anche ripensato gli imballaggi: nel 2024 oltre il 98% era composto da materiali a base di fibre, con l’obiettivo di eliminare completamente la plastica entro fine 2025. La confezione dell’Apple Watch Series 10 è più compatta del 30% rispetto alla Series 8, consentendo una logistica più efficiente e meno impattante.
Il nuovo Mac mini è il primo computer della Mela a essere certificato carbon neutral. Arriva dopo l’Apple Watch Series 9 e 10, con configurazioni realizzate interamente con materiali riciclati e prodotte usando elettricità da fonti rinnovabili. Tutti i prodotti eleggibili nel 2024 hanno mantenuto la certificazione ENERGY STAR per l’efficienza energetica, con il Mac mini che consuma il 79% in meno rispetto ai requisiti minimi.
Apple continua a innovare anche nel recupero dei materiali. Il robot Daisy è in grado di smontare fino a 2,4 milioni di iPhone all’anno, recuperando metalli preziosi come oro e rame, mentre Dave e Taz si concentrano sull’estrazione di terre rare dai componenti più piccoli. Da una sola tonnellata di componenti recuperati si possono ottenere materiali che normalmente richiederebbero l’estrazione da oltre 2.000 tonnellate di roccia.
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L’intelligenza verde
L’avanzata dell’intelligenza artificiale comporta un maggiore consumo energetico, soprattutto nei data center. A Cupertino hanno risposto privilegiando l’elaborazione sul dispositivo, per ridurre la necessità di calcolo esterno. Inoltre, sette degli otto data center Apple sono certificati secondo gli standard AWS per la gestione responsabile dell’acqua, una risorsa strategica anche per il futuro delle tecnologie AI.
Nel panorama hi tech, l’impegno ambientale di Apple è un caso concreto di applicazione su larga scala di strategie di decarbonizzazione. Con iniziative come la transizione dei fornitori all’uso di energia rinnovabile, l’utilizzo di materiali riciclati nei prodotti e l’eliminazione progressiva della plastica dagli imballaggi, l’azienda di Cupertino ha introdotto metriche ambientali nei propri processi industriali e logistici. Questo approccio, codificato nei contratti e nel codice di condotta per i fornitori, ha spinto anche altre aziende del settore a rivedere le proprie pratiche ambientali. Anche se non basta a compensare l’impatto complessivo dell’industria tech, il modello Apple fornisce un esempio di come criteri ambientali possano essere integrati nella gestione di una filiera globale complessa. Senza nemmeno danneggiare i ricavi.
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Fonte : Repubblica