25 aprile, 5 libri per capire la Resistenza

Anche quest’anno, con poca originalità, si torna al rituale delle polemiche sul 25 aprile, un momento che dovrebbe essere di unità nazionale ma che invece, puntualmente, diventa per assurdo lo spunto per redde rationem tra nostalgici e antinostalgici, memori e immemori, fascisti e antifascisti. E così, mentre sindaci di paesini del nord cercano un po’ di visibilità abolendo le celebrazioni della Resistenza, media e opinione pubblica dibattono dell’antico tema: il 25 aprile è divisivo? Forse sì: ma anche fosse, scrive Raffaele Alberto Ventura, continuiamo a festeggiarlo perché per unire bisogna anche dividere.

Giorgio Agamben, Stasis (Bollati Boringhieri)

Giorgio Agamben, Stasis (Bollati Boringhieri)

In questa sua agile trattazione sul concetto di guerra civile nella cultura occidentale dai greci a Thomas Hobbes, il filosofo Giorgio Agamben evoca il principio di “amnistia” in uso nelle città greche dopo i periodi di guerra civile, secondo cui le parti in causa si impegnano a “non ricordare in alcun modo i fatti passati”. Il termine impiegato in greco per indicare il fatto di non ricordare è rivelatore: secondo il filosofo, mè mnesikakein non significa soltanto “non portare risentimento” ma precisamente “non fare del male con la memoria”. Questo stesso principio, possiamo aggiungere, animava gli editti di pacificazione che misero fine alle guerre di religione del Cinquecento in Francia. In particolare l’Editto di Nantes prescriveva “che la memoria di tutte le cose accadute da una parte e dall’altra, dall’inizio del mese di marzo 1585 fino al nostro avvento al trono, rimanga spenta e assopita come di cosa non avvenuta. Vietiamo a tutti i nostri sudditi, di qualunque ceto e qualità siano, di rinnovarne la memoria”.

Sorge dunque in noi la domanda, che solo indirettamente c’entra con la riflessione del filosofo: è dunque questa la regola che dovremmo applicare anche al 25 aprile, anniversario della Liberazione, considerato dagli eredi del fascismo come un simbolo divisivo? Il dibattito ritorna periodicamente da almeno una ventina di anni, ma ogni anno in maniera più potente, simbolo a sua volta dello sdoganamento della destra iniziato con il primo governo Berlusconi nel 1994. In realtà la risposta a questa domanda richiede soprattutto una riflessione su cosa fu quella guerra e su quali miti e valori sia fondata la repubblica italiana.

Jon Elster, Chiudere i conti (il Mulino)

Jon Elster, Chiudere i conti (il Mulino)

Fonte : Wired