Claude si integra in Google Workspace per leggere e cercare in Gmail, Documenti e Calendario

Anthropic ha ufficializzato un’importante novità per il suo chatbot AI chiamato Claude ovvero la possibilità di integrarsi all’interno dell’ecosistema Google Workspace per offrire numerose utilità. Questa nuova capacità estende le potenzialità dello strumento basato su intelligenza artificiale che potrà ricercare e proporre elementi in completa autonomia all’interno di email di Gmail, dei documenti della suite di produttività oppure con gli appuntamenti salvati su Calendario. La diffusione sarà come al solito graduale partendo dagli utenti che hanno sottoscritto un piano in abbonamento.

Come funziona l’integrazione

Il team di Anthropic ha ufficializzato la novità raccontando di aver lavorato a stretto contatto con Google per permettere un’interazione più naturale e semplice tra il chatbot e le proprie attività sulla piattaforma Workspace. Il vantaggio immediato è quello di evitare di dover effettuare upload manuali oppure inserire prompt molto elaborati e dettagliati (ma spesso non così efficaci). Si potrà dunque chiedere al chatbot di ritrovare riferimenti molto precisi anche con indicazioni non troppo complesse e in pochi secondi si otterrà la risposta con tutte le istruzioni per recuperare il file originale. Oppure si potrà miscelare la ricerca online con elementi salvati in Gmail, Documenti di o Fogli oppure appuntamenti (passati, presenti e futuri) su Calendario, magari sfruttando l’altra novità appena ufficializzata, ovvero la ricerca più articolata sul web chiamata semplicemente Research. Al momento Claude non è ancora in grado di impostare appuntamenti su Calendario né inviare mail in autonomia, ma di sicuro è il primo passo per un’assistenza più strutturata.

Come provare le nuove funzioni

Per provare da subito la nuova integrazione di Claude all’interno di Google Workspace è necessario aver sottoscritto un piano a pagamento come Max, Team e Enterprise, ma gli utenti italiani dovranno attendere ancora qualche settimana dato che al momento debutta solo in alcune nazioni pilota. Si tratta del primo servizio di terze parti a poter offrire questo tipo di integrazione, dato che già Gemini poteva svolgere compiti simili mentre OpenAI si limitava a un accesso e ricerca all’interno della piattaforma di storage Google Drive.

Fonte : Wired