AGI – Poche gocce di acquasanta sconfiggono il diavolo. È la straordinaria forza spirituale che la Chiesa cattolica riconosce all’acqua del Battesimo, primo dei sette sacramenti e simbolo dell’innocenza che vince il Maligno.
Nella basilica di San Paolo fuori le Mura c’è una scena di marmo che descrive la vittoria “celeste” sulle forze oscure. È scolpita nell’acquasantiera realizzata da Pietro Galli e collocata in un angolo della chiesa. I soggetti rappresentati sono il fanciullo e il demonio. Con un braccio il bambino si tiene alla colonna centrale dell’acquasantiera, mentre solleva l’altro per immergere le dita della mano al fonte battesimale sopra di lui. Poi, il pargolo guarda senza paura la creatura malefica che ha davanti a sé: se ne sta acquattata in un angolo mostrando la schiena nuda e quasi rimuginando la sconfitta spirituale subita. L’essere infernale è alato, ha le cosce pelose e due piccole corna che si confondono tra i capelli. C’è rabbia nei suoi occhi.
Gli è stata tolta l’occasione di disperare il cuore del piccolo uomo e allora sfoga il nervoso battendo la mano destra chiusa a pugno sull’arto animalesco. Delle dita piegate e strette nel palmo si vede disteso solo il pollice, con l’unghia lunga e ben affilata; anche le cinque estremità del piede sono artigli. Però, pare ci sia anche un’altra cosa a infastidire quell’anima malevola. Il diavolo tiene il braccio sinistro piegato a coprirsi il volto e l’avambraccio è leggermente sollevato con il palmo della mano aperto come se volesse proteggersi da qualcosa o non farsi vedere da qualcuno. Nella visione religiosa la scultura sta a indicare che il male non è invincibile e che l’”arma” del Battesimo può batterlo.
Per il catechismo, il sacramento è un esorcismo minore: “Liberazione dal peccato e dal suo istigatore Satana… La Chiesa – prosegue l’insegnamento – chiede a Dio che, per mezzo del suo Figlio, la potenza dello Spirito Santo discenda”. E poi ci sono gli oggetti-chiave previsti dalla liturgia. L’olio: sancisce l’ingresso del battezzando. La candela è la luce della fede che illumina il credente e chi lo sostiene nel suo percorso (i genitori). Infine, la veste bianca che indossa il candidato: la nuova vita che lo attende “rivestito di Cristo”.
Fonte : Agi