Volkswagen ha annunciato una curiosa novità per il suo sistema di infotainment a bordo ovvero la possibilità di giocare al titolo Pac-Man Championship Edition in esclusiva sui 300.000 veicoli compatibili situati in tutto il territorio europeo, Italia compresa. Il popolare gioco sarà accessibile collegando lo smartphone alla plancia di bordo per utilizzarlo come controller, ma solo e soltanto nella situazione di auto parcheggiata, per non creare alcuna distrazione al guidatore.
Non si tratta soltanto di un porting, ma di una vera esperienza videoludica a 360 gradi quella allestita da Volkswagen per i suoi utenti europei, che potranno giocare a Pac-Man Championship Edition sulla plancia dei veicoli compatibili mentre si è parcheggiati. L’auto adatterà infatti l’illuminazione interna all’abitacolo in modo dinamico per seguire il gameplay e l’audio verrà diffuso dagli speaker integrati. La chicca è la personalizzazione del gioco, dato che al posto dei ben noti elementi presenti nei vari livelli dove Pac-Man si muove si troveranno dettagli che rimandano al mondo automobilistico (e Volkswagen in particolare) come cerchioni, sagome di auto celebri dal Maggiolino alla Golf iV R32 e loghi di varie serie da GTI alla R. Il gioco sarà accessibile tramite l’app opzionale chiamata AirConsole In-Car che consente appunto di trasformare il display in plancia in una piccola stazione videoludica. Il download è gratuito, il funzionamento – come già specificato – è limitato alla condizione di auto parcheggiata e non in movimento.
Pac-Man Championship Edition è un gioco pubblicato originariamente per la piattaforma Xbox 360 di Microsoft nel 2007 e sviluppato dalla Namco Bandai Games dietro idea del creatore della saga, Toru Iwatani. Si tratta di una riedizione dell’iconico titolo uscito nel 1980 e in un primo momento era accessibile tramite servizio Xbox Live Arcade. In seguito, è sbarcato anche su mobile con le versioni per iPhone e Android e nel 2010 ha ricevuto due sequel. Chissà se la saga proseguirà anche sui veicoli Volkswagen.
Fonte : Wired
