Nato e Palantir hanno stretto un accordo. La firma è di tre settimane fa, ma la notizia è stata resa nota solo lunedì 14 aprile. L’alleanza atlantica ha ufficialmente acquisito un sistema militare di intelligenza artificiale dalla società americana Palantir technologies, fondata dall’imprenditore di origine tedesca Peter Thiel, noto sostenitore del presidente statunitense Donald Trump fin dalla prima candidatura presidenziale. L’accordo per il Maven smart system (Mss Nato), finalizzato il 25 marzo 2025, porta per la prima volta nelle mani dell’Alleanza uno strumento che analizzerà in pochi minuti i dati raccolti dai paesi membri, sostituendo il lavoro di centinaia di analisti. Il sistema sarà operativo entro trenta giorni e rappresenta una risposta all’accelerazione tecnologica di potenze come Cina e Russia, che stanno investendo massicciamente in AI militare. Le azioni di Palantir hanno registrato un rialzo del 5,3% al Nasdaq dopo l’annuncio dell’accordo con la Nato.
Accordo Nato-Palantir, il sistema e il suo contesto
Il Maven smart system Nato non è un’arma autonoma che decide obiettivi da colpire, ma uno strumento di intelligence artificiale che supporta le decisioni umane. A differenza dei sistemi d’arma autonomi (come certi droni) o delle applicazioni logistiche, il sistema di Palantir si occupa di analizzare enormi volumi di dati militari – immagini satellitari, rapporti di intelligence, comunicazioni intercettate – per estrarne informazioni utili. Nel concreto, il sistema crea un gemello digitale del campo di battaglia: raccoglie immagini da satelliti e droni, le combina con altre informazioni e le trasforma in mappe interattive.
Utilizzando l’intelligenza artificiale, identifica automaticamente veicoli, edifici, movimenti di truppe e anomalie, come anche attività insolite in aree specifiche. Il sistema può anche suggerire correlazioni tra eventi apparentemente scollegati, fornendo ai comandanti un quadro più completo. Non prende decisioni autonome sugli obiettivi – questa resta una prerogativa umana – ma accelera drasticamente il ciclo di raccolta e analisi delle informazioni.
Con l’introduzione del nuovo sistema, la Nato potrà ridurre drasticamente il personale impiegato nell’analisi dei dati: compiti che richiedevano centinaia, talvolta migliaia di militari, potranno ora essere svolti da gruppi di appena 20-50 persone. Si tratta di un cambio di paradigma per l’Alleanza, che fino ad oggi si era affidata a una costellazione di sistemi nazionali privi di una piattaforma comune. L’iniziativa, però, non è stata gradita da tutti: la Francia, ad esempio, ha scelto di sviluppare un proprio sistema indipendente, denominato Artemis, rivendicando una maggiore autonomia tecnologica.
L’azienda Palantir e le implicazioni
Palantir Technologies prende il nome dalle “pietre veggenti” descritte nel “Signore degli Anelli” di Tolkien, oggetti magici che permettevano di vedere eventi lontani nel tempo e nello spazio: un riferimento alle capacità predittive dei suoi software. Fondata nel 2003 in California da Peter Thiel insieme ad Alex Karp e altri tre soci, l’azienda è nata in risposta agli attentati dell’11 settembre con l’obiettivo di fornire strumenti analitici alle agenzie di intelligence americane. Si è poi trasferita a Denver, Colorado, e ha diversificato la clientela pur mantenendo forti legami con Washington. Thiel, imprenditore di origine tedesca, è stato tra i primi investitori di Facebook e ha sostenuto la campagna presidenziale di Trump già nel 2016, diventando una figura chiave nell’avvicinamento tra Silicon Valley e l’amministrazione repubblicana.
Fonte : Wired