Il film è al servizio di Kafka, e infatti a funzionare molto bene è la sua capacità di rendere il protagonista accattivante, di farci affezionare immediatamente a questo omone stoico, altruista e dall’animo gentile che lotta con tutte le forze per realizzare il suo sogno. Privilegia, pertanto, i contesti che ne mostrano le emozioni e la ingenua personalità. Personalmente, non siamo d’accordo sull’eliminazione di momenti chiave come gli incontri con il Kaiju n9, e di un passaggio cruciale legato al percorso che conduce alla legittimazione di Kafka come ibrido. Per noi resta la parte più tesa, emozionante e significativa, perché evidenzia come gli autori credano nell’intrinseca bontà della natura.. Il ritmo di Kaiju No. 8: Mission Recon è incalzante, un susseguirsi di scene d’azione fulminee e sempre più incalzanti nelle quali Mina & co affrontano mostri terrificanti (Kaiju n8 è un racconto di formazione quanto un fantastico horror fantascientifico).
Senz’altro la qualità tecnica impressionante dello show ha un altro effetto sul grande schermo, ma c’è un bonus in più: il simpatico episodio post-crediti Hoshina’s Day Off, che include anche una nuova canzone dei One Republic (gli stessi della sigla di testa Nobody). La storia sembra fatta per permettere agli autori di scusarsi per aver tolto il fiato al pubblico per un’ora e mezza e per aver accantonato la maggior parte degli personaggi secondari. Infatti, lascia in panchina un Kafka per seguire un giorno di vacanza dei suoi colleghi, e in particolare dell’imperturbabile, criptico Soshiro. Non ci sono mostri in questa curiosa puntata, solo un gruppo di amici che si riunisce per divertirsi e non pensare a tutte le volte che rischieranno la vita il giorno dopo.
Fonte : Wired