Katy Perry, Lauren Sánchez e le altre: sei donne in orbita per la nuova missione di Blue Origin

I posti a sedere sono sempre sei all’interno di quella che, più che una navicella spaziale, è una cupoletta a vetri. Che oggi effettuerà il suo lancio numero 31, considerando anche quelli senza persone a bordo.

Definirle missioni spaziali non è proprio corretto. Sono lanci verso la cosiddetta “linea di Karman”, la quota a 100 chilometri dalla Terra che indica ufficialmente che si è nello spazio. E questa volta la capsula a vetri progettata e realizzata da Blue Origin, porterà alla quota di Karman sei ragazze per un volo decisamente più commerciale del solito, più che scientifico.

Dal divertimento cosmico ai progressi di Blue Origin

Il razzo progettato dalla compagnia spaziale di Bezos, alto 20 metri, pesante a pieno carico 76 tonnellate, e dotato di un solo motore (ma piuttosto potente) è quello che ha dato l’avvio ufficiale al turismo e al “divertimento” spaziale.

Questi voli durano nove minuti e mezzo, a differenza dei 16 minuti del volo del primo americano nello spazio: proprio l’Alan Shepard a cui è stato dedicato questo primo razzo, ma con grandi differenze. Il 5 maggio 1961, 23 giorni dopo l’impresa del russo Gagarin, il missile Redstone proiettò la sua capsula Mercury monoposto a 190 chilometri dalla Terra, e Shepard non fece il passeggero: dovette pilotare manualmente la capsula per entrare negli strati atmosferici per evitare che si incenerisse con la capsula, e subendo accelerazioni e decelerazioni sopportabili solo da un pilota collaudatore esperto come lui. La capsula di Blue Origin non è neanche dotata di uno scudo termico, poiché la quota spaziale è decisamente più bassa e la capsula a vetri viaggia da sé, non va pilotata.

Ma l’azienda fondata da Jeff Bezos, con i suoi programmi, va decisamente oltre. È stata la prima a sviluppare un modulo lunare per il “Programma Artemis” della Nasa, considerato da molti specialisti migliore e più affidabile della grande e complessa Starship di SpaceX scelta dalla Nasa. Che poi, in effetti, ha riconsiderato il progetto del Blue Moon di Bezos.

E lo scorso 16 gennaio ha lanciato il nuovo e potente razzo “New Glenn”, alto quasi 100 metri, che invece rappresenta il vero, grande salto spaziale della compagnia di Bezos.

Al primo lancio, il New Glenn, dal nome di John Glenn, primo americano ad effettuare almeno un’orbita attorno alla Terra, è stato un successo. Altri quattro o forse cinque lanci sono previsti nel 2025, due dei quali per inviare sonde robotizzate sulla Luna. E ben presto verranno inviate in orbita le capsule per astronauti privati, e questa volta i protagonisti non saranno più modelle, anziani attori o studenti che avranno vinto un premio, ma uomini e donne addestrati per vere missioni nello spazio, come capita da tempo per le missioni di privati di SpaceX.

Sei ragazze di stile

Katy Perry e l’equipaggio tutto al femminile del prossimo lancio effettueranno un volo con stile, in tutti i sensi. Lauren Sánchez, la giornalista e autrice che ha organizzato il volo (e compagna di Jeff Bezos), ha incaricato la designer Monse di reinventare le tute di volo di Blue Origin: “Penso che le tute siano eleganti, ma danno anche un tocco di brio allo spazio”, ha detto la Sánchez al New York Times. Le tute da volo in poliestere di Blue Origin sono blu con dettagli neri su ginocchia, gomiti, spalle e busto. Quelle che indosserà l’equipaggio vip di oggi sono invece realizzate in neoprene elasticizzato ignifugo e hanno un taglio un taglio più aderente ed elegante, senza mostrine sulle spalle ma con dettagli neri su braccia e gambe. Sono state disegnate dai co-fondatori di Monse, Fernando Garcia e Laura Kim, che hanno disegnato l’abito indossato da Lauren Sànchez per il Met Gala 2024. “La semplicità era importante, così come la comodità e la vestibilità”, ha detto Garcia al New York Times. “Ma volevamo anche qualcosa che facesse pensare a qualcosa di pericoloso, come una tuta da motocross. Ma elegante e un pochino sexy”.

Perry e Sánchez, dopo il distacco del New Shepard da terra, alle 15,30 ora italiana, potranno così godere dei 4 minuti di assenza di peso e della vista della Terra da 100 chilometri di quota sopra il West Texas Launch Site, oltre al cielo nero. Saranno in compagnia della conduttrice di CBS Morning Gayle King, di Amanda Nguyen, attivista per i diritti civili e fondatrice di un’organizzazione per le vittime di violenza sessuale, di Aisha Bowe, ex ingegnera missilistica della NASA, e Kerianne Flynn, produttrice cinematografica. Donne con profili molto diversi, ma tutte accomunate da una forte presenza pubblica: il volo sarà anche un modo per raccontare lo spazio attraverso le loro esperienze. Un volo commerciale e promozionale, ma pur sempre un lancio spaziale. Con tutto il rispetto per il pioniere, il vero Shepard.

Fonte : Repubblica