“È incostituzionale”, l’allarme dell’Anm sul decreto Sicurezza (ma il governo Meloni tira dritto)

Possibili profili di illegittimità costituzionale: l’Associazione nazionale magistrati (Anm) lancia l’allarme sul decreto Sicurezza, il provvedimento entrato in vigore da pochi giorni in seguito alla firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I magistrati sollevano dubbi sul ricorso alla decretazione d’urgenza: “Ha posto nel nulla un fecondo dibattito in Parlamento che durava da oltre un anno”.

“Sanzioni sproporzionate e nuovi reati”

Il decreto del governo Meloni recepisce in gran parte i contenuti del vecchio ddl Sicurezza, criticato fortemente da associazioni e opposizioni. Il nuovo provvedimento pone “seri problemi di metodo e di merito”, è la denuncia dell’Anm. Nel mirino finiscono “quattordici nuove fattispecie incriminatrici, l’inasprimento delle pene di altri nove reati e l’introduzione di aggravanti prive di fondamento razionale”. Il quadro d’insieme? “Un apparato normativo che non si concilia facilmente con i principi costituzionali di offensività, tassatività, ragionevolezza e proporzionalità”. 

Tutti i nuovi reati che rischiamo di commettere

Secondo l’Associazione nazionale magistrati si introducono nuovi reati per sanzionare in modo sproporzionato condotte che sono spesso frutto di marginalità sociale e non di scelte di vita: “Basti pensare che la pena per l’occupazione abusiva di immobili coincide con quella prevista per l’omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Inoltre, incriminare la resistenza passiva nelle carceri e nei Cpr, e dunque la resistenza non violenta e la semplice manifestazione del dissenso, produce effetti criminogeni, con il rischio concreto che lo stato di detenzione diventi il presupposto per l’irrogazione di nuove e ulteriori condanne”. 

Il governo tira dritto: si parte dalla Camera

I magistrati auspicano modifiche e correttivi durante l’esame parlamentare del provvedimento. L’iter del decreto Sicurezza partirà dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera. L’esecutivo ha scelto Montecitorio invece di Palazzo Madama: in Senato si trova il vecchio ddl Sicurezza, destinato a finire su un binario legislativo morto. Nei prossimi giorni i deputati dovrebbero mettere a punto una prima programmazione dei lavori, visto che ci sono soltanto 60 giorni per convertire in legge il decreto. Si partirà con un ciclo di audizioni e, successivamente, sarà la volta delle possibile modifiche con l’esame degli emendamenti.  

Cannabis light fuorilegge col decreto sicurezza

Al centro di dubbi e critiche non ci sono soltanto i nuovi reati ma anche la norma che introduce lo stop alla cannabis light. “Con il decreto Sicurezza e il divieto di produzione, trasformazione e commercializzazione della canapa, il governo italiano ha reso criminali 3000 imprenditori che coltivano 4000 ettari di terreno e ha spedito di fatto la lettera di licenziamento a 12000 lavoratori a tempo pieno. Il volume di affari del settore, ora reso illegale, vale 900 milioni di euro annui”, denuncia il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura Stefano Vaccari. Insieme ad alcuni colleghi il deputato ha presentato un’interrogazione indirizzata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per sapere “quali urgenti iniziative il governo intenda adottare per gestire la crisi del settore della canapa industriale”.

Fonte : Today