Tutto quello che si può dire ora sull’origine è che le lepri, e per estensione i conigli, sono in molte culture simboli di fertilità, e lo stesso vale per le uova. La tradizione del coniglio pasquale che porta uova colorate da far trovare ai bambini è tedesca, e compare già in fonti del ‘500. Poi è stata esportata, e in America è arrivata grazie a migranti tedeschi in Pennsylvania (come il famoso giorno della marmotta).
La Pasqua e Ishtar, o del confirmation bias
“Questa è Ishtar: si pronuncia Easter. La Pasqua era in origine la celebrazione della dea Ishtar” così comincia un meme che ha iniziato a circolare qualche anno fa, e che ritorna regolarmente.
Il meme è stato condiviso nel 2013 dalla Richard Dawkins Foundation for Reason and Science. Per chi non lo sapesse, Dawkins è un etologo e divulgatore scientifico da sempre ateo e anticlericale. Il meme era ottimo per tirare una stilettata al cristianesimo, ma di certo non poteva essere un buon esempio del senso critico predicato dall’associazione.
Per esempio: non è certo che la statua nella foto rappresenti davvero Ishtar. La celebrazione della Pasqua ebraica (Pesach) e cristiana, non ha mai avuto nulla a che vedere con questa dea, e non c’è nessuna parentela etimologica (non si pronuncia nemmeno Easter). Uova e conigli non sono i suoi simboli. Come ha spiegato nel dettaglio lo studioso Spencer Alexander McDaniel sul suo blog: “Ogni singola affermazione [del meme] è falsa o ultrasemplificata”.
L’albero delle oche
In alcune zone dell’Europa, dal medioevo alla fine dell’800, si poteva decidere di mangiare carne di oca durante il digiuno quaresimale senza sentirsi peccatori. L’oca facciabianca (Branta leucopsis), era infatti considerata il frutto di un albero, non un animale. L’uccello è un migratore che si riproduce molto a nord e in un luoghi impervi, ma nel medioevo non si sapeva cos’era la migrazione degli uccelli. Quindi si vedevano le oche che a un certo punto apparivano, ma stranamente non si trovavano né uova né pulcini.
Allo stesso tempo sulle spiagge si trovava a volte del legno ricoperto da un tipo particolare di cirripedi, dei crostacei filtratori che vivono ancorati dove capita. L’aspetto di questi animali ricordava nel colore e nella forma le oche. Si concluse che esistevano da qualche parte degli alberi da cui nascevano oche adulte perfettamente formate. Uno dei corollari era ovviamente che le oche non potevano essere considerate carne, ed erano quindi ammesse durante il digiuno che precede la Pasqua.
Fonte : Wired