Hackerati i semafori di tre città della California, ora parlano con la voce di Elon Musk

Gli hacker possono anche far sorridere. Lo dimostra quanto accaduto nel weekend in tre città della California, dove all’improvviso i semafori pedonali hanno cominciato a parlare con le voci di Elon Musk e Mark Zuckerberg, clonate dall’intelligenza artificiale. Nei video condivisi sui social, gli utenti hanno mostrato le reazioni sorprese dei pedoni che hanno sentito il CEO di Tesla implorarli di diventare suoi amici, o il CEO di Meta vantarsi di “minare la democrazia”. “Salve, qui è Elon Musk. Benvenuti a Palo Alto, la sede di Tesla – chiosa la voce di uno dei semafori ripresi dagli utenti di TikTok – Si dice che i soldi non possano comprare la felicità, e sì, credo sia vero. Dio sa se ci ho provato. Ma possono comprare un Cybertruck, ed è una cosa fantastica, no?”.

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Altrettanto ridicole le affermazioni di Zuckerberg, che in un semaforo di Palo Alto ringrazia gli utenti per tutto quello che hanno fatto insieme, incluso rendere il mondo un posto meno sicuro per la comunità LGBTQ+. Insomma, una situazione paradossale, dovuta a un cyberattacco che ha colpito le città californiane tra venerdì e sabato della scorsa settimana, costringendo le autorità locali a trovare una soluzione tempestiva. La maggior parte di questi attacchi, infatti, hanno colpito i semafori che utilizzano la funzione vocale per supportare le persone con deficit visivi nell’attraversamento pedonale. Nonostante molti dei video condivisi sui social dimostrino che le voci clonate di Musk e Zuckerberg non interferiscano con questa funzione di supporto, non è ancora chiaro se questo sia davvero così o meno.

Sembra abbastanza chiaro, quindi, che le autorità debbano intervenire per risolvere la questione. Nel frattempo, però, i semafori hackerati stanno spopolando su Instagram e TikTok, alimentando la cattiva reputazione di Elon Musk e Mark Zuckerberg dentro e fuori i social media. Soprattutto in un momento storico come questo.

Fonte : Wired