Le tradizioni “patriarcali” della regione sembrano sempre più virare verso i volti femminili delle “dinastie” locali. Come conferma l’improvvisa uscita dall’ombra di Oguldžakhan Atabaeva, sorella del presidente del Turkmenistan, Serdar Berdymukhamedov, e figlia del presidente-padre Gurbanguly.
Aşgabat (AsiaNews) – Alle “eredi al trono” dei Paesi dell’Asia centrale si è aggiunta ultimamente anche Oguldžakhan Atabaeva, sorella del presidente del Turkmenistan, Serdar Berdymukhamedov, e figlia del presidente-padre Gurbanguly, che ha incontrato in questi giorni molti rappresentanti ufficiali di istituzioni politiche e sociali, partecipando a diverse manifestazioni e promuovendo la sua immagine, finora rimasta piuttosto nell’ombra. Le tradizioni “patriarcali” della regione sembrano sempre più virare verso i volti femminili delle famiglie di potere.
La Atabaeva è intervenuta in prima fila alla conferenza internazionale tenuta nella nuova smart-city di Arkadag dedicata al padre, sul tema “Anno della pace e della fiducia: lo sviluppo delle attività internazionale dedicate ai bambini”. Nelle foto ufficiali non si mostrano bambini o minorenni, ma ci sono le “figlie di papà” presidenziali, con Oguldžakhan accanto a Saida Mirziyoyeva, prima consigliera del padre Šavkat, presidente dell’Uzbekistan. La conferenza è stata organizzata per i quattro anni della fondazione di beneficenza per l’aiuto ai bambini, intitolata proprio a Gurbanguly Berdymukhamedov, di cui la figlia è ora vice-presidente e direttrice esecutiva.
Dalla successione dinastica in cui il padre aveva trasmesso la presidenza turkmena al figlio Serdar, nel marzo 2022, la sorella non aveva occupato la scena dell’unico maschio di famiglia, e non si era fatta vedere in pubblico come neppure l’altra sorella Gulšan, né erano state diffuse informazioni sulle loro attività e la loro carriera. Non si conosce l’età ufficiale delle sorelle, se siano maggiori o minori del 43enne presidente in carica. Di Oguldžakhan si sapeva solo che viveva a Londra insieme al marito, il consigliere dell’ambasciata turkmena in Inghilterra, Dovlet Atabaev, e la coppia era tornata in patria con la costruzione della città di Arkadag, prendendo parte attiva alla sua progettazione e ricevendo per questo una medaglia Arkadag dal fratello.
Da poco invece la Atabaeva è entrata nella luce della famiglia negli impegni pubblici, prendendo parte alla cerimonia di piantumazione dei nuovi alberi nella città del padre il 22 marzo. Tre giorni dopo si è incontrata con la vice-premier Bajramgul Orazdurdyeva, che si occupa del settore della scienza e della cultura, e il 28 marzo ha promosso la conferenza sui bambini, tenuta nella prima settimana di aprile, invadendo i canali televisivi e i giornali turkmeni, tutti sotto lo stretto controllo degli organi statali. Come affermano alcuni abitanti del velayat di Lebap a colloquio anonimamente con i giornalisti di Radio Azatlyk, “quando cominciano a mostrare un membro della famiglia al potere in televisione, è chiaro che lo si prepara per qualche posto importante”, e molti si attendono la nomina di Atabaeva a ministro o speaker del parlamento.
Oguldžakhan è diventata protagonista anche sulle reti social, con video e servizi su di lei da parte dei “blogger di Stato” di TikTok e Instagram, dove nessuno ha il coraggio di esprimere commenti meno che entusiastici. L’esperto di Asia centrale Bruce Pannier ritiene che la discesa in campo di Oguldžakhan Atabaeva indichi il desiderio del padre di rafforzare le posizioni della famiglia e della sua stessa persona, non limitandosi ad affiancare il figlio presidente come capo del Senato. L’elevazione delle figlie, in particolare, risulta essere una carta da giocare per correggere gli eccessi di “patriarcato”, e mostrare alla società l’importanza delle donne.
Questo è infatti ciò che la 40enne Saida Mirziyoyeva sta mostrando ormai da alcuni anni in Uzbekistan, dove non c’è concorrenza con fratelli successori, anche se non la favorisce il precedente di Gulnara Karimova, figlia del primo presidente Islam Karimov, lanciata nella carriera diplomatica e poi messa da parte dallo stesso padre, insoddisfatto del suo eccesso di protagonismo, e finita poi in prigione dopo la sua morte, con una condanna a 13 anni per malaffare nel 2020. Anche la figlia del “presidente-eterno” del Kazakistan, Dariga Nazarbaeva, è arrivata fino alla presidenza del senato nel 2019 per essere poi esautorata dal successore, Kasym-Žomart Tokaev, scomparendo del tutto dalla scena politica. Altre figlie e sorelle di questi Paesi hanno tentato la scalata al potere famigliare, e ora è il turno del Turkmenistan di cercare la “parità di genere” ai vertici dello Stato.
Fonte : Asia