Nelle ultime settimane, mentre le mutevoli politiche commerciali dell’amministrazione Trump facevano infuriare i principali alleati americani, come il Canada, alcuni commentatori hanno persino iniziato a suggerire che forse l’era dell’eccezionalismo americano stia finendo. I prossimi decenni, hanno sottolineato gli esperti, saranno definiti dall’ascesa cinese.
“Il secolo cinese, per gentile concessione di Donald Trump“, ha scritto sui social David Frum, firma dell’Atlantic ed ex portavoce di George W. Bush, il 2 aprile. Lo stesso giorno, l’editorialisto del New York Times Thomas Friedman ha pubblicato un articolo in cui raccontava di un suo recente viaggio in Cina, durante il quale ha avuto modo di constatare in prima persona l’impressionante sviluppo infrastrutturale e tecnologico del paese. Il titolo era “Ho appena visto il futuro. Non era in America“. “Quando si dice che questo è il secolo cinese, in realtà si intende che si sta sgretolando il consenso sul fatto che sarebbe stato il secolo americano“, afferma Fang.
L’ascesa del soft power cinese
Quando all’inizio di questa settimana i dazi di Trump hanno fatto crollare i mercati finanziari mondiali, l’influencer statunitense Darren Watkins Jr., meglio conosciuto come IShowSpeed, stava concludendo un ampio tour in Cina. Watkins ha passato giorni a trasmettere in livestreaming mescolandosi con le celebrità locali e facendo un giro in barca con lo scintillante skyline di Hong Kong sullo sfondo. Le dirette di IShowSpeed hanno dato ai fan “un’opportunità senza precedenti” di vedere “una Cina senza filtri“, ha scritto nella sua newsletter Yaling Jiang, amministratore delegato della società di strategia ApertureChina.
All’inizio di quest’anno, molti americani si sono avvicinati alla Cina quando gli Stati Uniti hanno deciso di vietare TikTok a livello nazionale. Sapendo che l’applicazione sarebbe presto scomparsa, centinaia di migliaia di persone sono sbarcate su RedNote, un’altra app social di proprietà cinese. Qui hanno visto post di persone in Cina che mostravano le loro auto elettriche di produzione nazionale e i loro confortevoli appartamenti in città. Lo stesso TikTok, controllato dal gigante tecnologico cinese ByteDance, è una testimonianza del crescente soft power cinese. Trump ha promesso di salvare l’app e, nonostante gli allarmi del Congresso sui presunti rischi per la sicurezza e la privacy dell’app, meno americani sono favorevoli alla sua messa al bando rispetto a qualche anno fa.
I danni da una parte all’altra del Pacifico
Ma le rappresentazioni positive della Cina non basteranno a schermare il paesi dai danni economici in arrivo. I dazi di Trump porteranno probabilmente a una brusca frenata del commercio tra le due maggiori economie mondiali. I segni di questo stallo sono già visibili: Bloomberg ha riferito che Amazon ha cancellato una serie di ordini di prodotti all’ingrosso, mentre un produttore di giocattoli della provincia cinese di Guangdong ha dichiarato al Wall Street Journal che uno storico cliente del Maryland ha già annullato una spedizione prevista per giugno.
Fonte : Wired