Come è nata la tradizione delle uova di Pasqua?

Per quanto ogni regione porti avanti ogni anno il suo bagaglio di tradizioni pasquali, soprattutto per quanto riguarda l’ambito culinario, sappiamo bene che, da nord a sud, le uova di Pasqua sono un elemento imprescindibile di questa sacra festività.

Che si tratti delle classiche uova sode, proposte sulle tavole di milioni di italiani come sfizioso antipasto, oppure delle golosissime uova di cioccolato donate o gustate insieme agli ospiti, una cosa è certa: non possono mancare. E lo scambio di queste uova ha origini antichissime.

Torniamo indietro nel tempo: l’origine dello scambio delle uova

Forse non tutti lo sanno, ma la tradizione di scambiarsi uova di cioccolato è una consuetudine che affonda le radici nel passato, risalendo all’epoca del Re Sole. Nel XVII secolo, infatti, Luigi XIV decise di sostituire il tradizionale dono pasquale con un uovo di crema di cacao, commissionando l’opera al suo chocolatier di corte. Questa tradizione, che ha avuto origine nella splendida Reggia di Versailles, è arrivata fino ai giorni nostri.

Tuttavia, se pensiamo all’uovo deposto dalla gallina e al suo grande valore simbolico, dobbiamo risalire fino all’antichità. In diverse culture, infatti, l’unione di Terra e Cielo era rappresentata da un uovo, simbolo di vita: per gli antichi Egizi, ad esempio, l’uovo era considerato l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco), mentre i Persiani, con l’arrivo della primavera, amavano scambiarsi uova, simbolo di nuova vita. Con l’avvento del cristianesimo, queste tradizioni vennero reinterpretate alla luce delle nuove scritture, e l’uovo divenne il simbolo del miracolo della Resurrezione di Cristo.

L’usanza di regalare uova durante la Pasqua, invece, risale ufficialmente al Medioevo. A partire da quell’epoca storica, l’usanza di regalare uova si diffuse in Germania, dove la gente comune del popolo iniziò a distribuire uova bollite, che si coloravano naturalmente grazie alle foglie e ai fiori dentro cui erano avvolte. I nobili, invece, iniziarono a realizzare e donare uova decorate in argento, platino o oro.

L’arte della fabbricazione di uova: dal Medioevo al XIX secolo

La tradizione di realizzare uova con materiali preziosi si è protratta fino al XIX secolo, arrivando fino alla Russia degli zar, e grazie all’orafo di corte Peter Carl Fabergé, l’arte della fabbricazione raggiunse livelli ineguagliabili.

Su incarico dello zar Alessandro III, Fabergé realizzò meravigliose uova decorate, con una collezione imperiale che conta oltre 50 esemplari incredibili. Il primo uovo, realizzato in platino smaltato di bianco, conteneva al suo interno un altro uovo in oro, che a sua volta racchiudeva due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato. La produzione di Fabergé continuò fino al 1918.

Dall’uovo matrioska alla sorpresa nell’uovo di cioccolato

Oggi, quando troviamo una sorpresa all’interno delle uova di Pasqua, possiamo dire che è in parte merito di Fabergé. Tuttavia, c’è chi sostiene che già nel Settecento, nei dintorni di Torino, si usava inserire piccoli doni all’interno delle uova di cioccolato.

Secondo questa interpretazione, potrebbero essere stati proprio i Piemontesi, esperti nell’arte del cioccolato, i pionieri delle uova pasquali con sorpresa.

Fonte : Today