“Sono sempre andato d’accordo con Xi Jinping. Con gli altri Paesi stiamo dialogando, siamo in una buona posizione”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca. Come riporta l’agenzia Bloomberg, dai dazi reciproci sono esclusi anche altri dispositivi elettronici. Intanto, lato europeo, il commissario Dombrovskis chiude all’ipotesi italiana su una possibile interruzione del Patto: “La clausola generale richiede una grave recessione economica nell’Ue o nell’area dell’euro, che a oggi non c’è”
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“Sono sempre andato d’accordo con Xi, penso che verrà fuori qualcosa di positivo con la Cina”. A dirlo il presidente americano Donald Trump parlando dei dazi imposti a Pechino. “Stiamo parlando con molti Paesi, siamo in una buona posizione”, ha poi riferito il leader Usa a proposito delle tariffe sospese per 90 giorni per tutti gli altri Stati. “Non è stato l’andamento dei Treasury a spingermi a una pausa sulle tariffe”, ha spiegato. E ha predicato calma sul dollaro, spiegando che il biglietto verde rimarrà “sempre la valuta di riferimento”. Intanto, l’agenzia Bloomberg – citando la gazzetta ufficiale – ha rivelato che Trump ha esentato dai dazi reciproci smartphone, computer e altri dispositivi elettronici. Le esclusioni riguardano anche hard drive, processori per i computer e chip per la memoria, ovvero prodotti elettronici molto popolari che non sono prodotti negli Stati Uniti. A essere esclusi dalle tariffe sono anche i macchinari per i semiconduttori. La sospensione, comunque, potrebbe rivelarsi temporanea. Intanto, secondo quanto riportato dal Washington Post che cita alcune fonti, Donald Trump punterebbe a deportare un milione di migranti nel suo primo anno alla Casa Bianca
Cina: “I dazi potrebbero innescare una crisi umanitaria”
Tornando alla Cina, ha parlato il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. “La continua introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti causerà gravi danni ai Paesi in via di sviluppo e potrebbe persino innescare una crisi umanitaria”, ha detto, avvertendo che le “contromisure decisive” di Pechino alle mosse Usa mirano a salvaguardare i suoi diritti e interessi legittimi, nonché a sostenere l’equità e la giustizia nella comunità internazionale.
Ue, possibile tassa sulle Big Tech
L’Ue, intanto, avverte che i dazi americani rischiano di danneggiare molto di più gli States che l’Europa. E si parla di possibili contromisure che riguardino le Big Tech, ad esempio una tassa sui ricavi pubblicitari digitali, come riportato dalla presidente Ursula von der Leyen. Sulla questione, il ministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies, ha invitato a grande cautela: “Non abbiamo vere alternative. Ho parlato nuovamente con alcuni rappresentanti aziendali che mi hanno detto che semplicemente non esistono provider di cloud o di intelligenza artificiale che offrano una scalabilità a cui si possa passare”. In ogni caso, spiegano fonti di Bruxelles, il focus rimane il negoziato con l’America.
Niente sospensione del Patto di stabilità
La Commissione europea fa muro sulla sospensione completa del Patto di stabilità, come già avvenuto durante la pandemia di Covid-19, per i possibili sconvolgimenti nel commercio internazionale. “La clausola generale richiede una grave recessione economica nell’Ue o nell’area dell’euro”, ha affermato il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis. “Ora una tale condizione non è soddisfatta. Stimiamo ancora una crescita economica nell’Ue, anche tenendo conto dell’effetto dei dazi di Trump”. Il commissario Ue ha avvertito che ogni stima sull’effetto dei dazi è ancora difficile: “È chiaro che saranno proprio gli Stati Uniti a essere la parte più danneggiata”, con una “riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, l’erosione dei salari reali e l’aumento dei costi dei beni intermedi importati per la produzione”. Anche se, dice, “le tariffe già in vigore rappresentano comunque un duro colpo per l’economia globale”.
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I negoziati con Taiwan
Tra i primi Paesi ad aver inaugurato i colloqui sui dazi con l’amministrazione Usa è il governo di Taiwan, come annunciato nelle scorse ore dalla stessa Taipei, che dice di aspettarsi ulteriori consultazioni per costruire legami commerciali “forti e stabili”. Ieri, il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, aveva dichiarato che l’isola figurava nella “prima lista negoziale del governo americano” con l’obiettivo di proteggere i suoi esportatori da un dazio del 32%. L’Ufficio per i negoziati commerciali di Taiwan ha dichiarato che i suoi funzionari hanno tenuto una videoconferenza nella giornata di ieri, 11 aprile, con “funzionari statunitensi competenti”. Le due parti “si sono scambiate opinioni sui dazi reciproci tra Taiwan e Stati Uniti, sulle barriere commerciali non tariffarie e su una serie di altre questioni economiche e commerciali, inclusi i controlli sull’export”, si legge in un comunicato. “Entrambe le parti non vedono l’ora di condurre negoziati di follow-up nel prossimo futuro”. Taiwan attualmente si trova ad affrontare una tariffa del 10%: Lai ha fatto sapere che i colloqui servono proprio a trovare un accordo per azzerare l’aliquota.
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Wp: “Trump punta a deportare 1 milione di migranti in un anno”
Intanto, secondo quanto riportato dal Washington Post che cita alcune fonti, Donald Trump punterebbe a deportare un milione di migranti nel suo primo anno alla Casa Bianca. L’obiettivo del presidente appare ambizioso considerato che, in base alle statiche disponibili, il numero maggiore di migranti deportati in un anno è di 400.000 sotto Barack Obama. Il consigliere alla Casa Bianca Stephen Miller lavora quotidianamente con i funzionari del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e le altre agenzie federali per centrare l’obiettivo, afferma il Washington Post sottolineando che l’amministrazione sta trattando con circa 30 paesi per convincerli ad accettare migranti deportati che non sono loro cittadini.
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Dazi Usa, quali Paesi hanno risposto a Trump? La mappa
Dopo giorni in caduta libera, le borse asiatiche ed europee rifiatano ma le tensioni commerciali non accennano a diminuire con il presidente Usa che annuncia ‘dazi del 104%’ a Pechino e invita Bruxelles a comprare ‘energia americana’. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’8 aprile di ‘Numeri’, approfondimento di Sky TG24. Oggi, poi, Donald Trump ha annunciato uno stop di 90 giorni ai dazi ma un innalzamento al 125% nei confronti di Pechino
Fonte : Sky Tg24