AGI – Farouk Kassam, un bambino di 7 anni, fu rapito il 15 gennaio 1992 nella villa dei suoi genitori a Porto Cervo, Sardegna. Figlio di Fateh Kassam, un noto albergatore della Costa Smeralda, e nipote del visir Adjabali Kassam, Farouk divenne vittima di uno dei sequestri più famosi della storia italiana.
Il rapimento
Il rapimento fu orchestrato da Matteo Boe, uno dei più noti esponenti del banditismo sardo. Farouk fu prelevato dalla sua casa e tenuto prigioniero per quasi sei mesi. Durante la prigionia, il bambino subì la mutilazione della parte superiore dell’orecchio sinistro, inviata ai familiari come prova della sua esistenza in vita.
Le trattative
Le trattative per la liberazione di Farouk furono complesse e coinvolsero vari intermediari. La famiglia Kassam inizialmente non aveva accesso ai propri beni a causa della legge anti-sequestri approvata poco prima dal Parlamento Italiano. Fateh Kassam, frustrato dalle limitazioni imposte dalle forze dell’ordine, tentò di cercare il figlio da solo. La madre di Farouk, Marion Bleriot, fece appello alle donne della chiesa di Orgosolo, sperando di toccare il cuore dei rapitori.
L’intervento di Graziano Mesina
Per facilitare le trattative, fu rilasciato temporaneamente dal carcere Graziano Mesina, noto bandito sardo, con la scusa di un permesso per motivi familiari. Mesina riuscì a negoziare la somma del riscatto, che si dice fosse di 5 miliardi e 300 milioni di lire. Tuttavia, le circostanze esatte della liberazione di Farouk rimangono poco chiare. Il bambino fu finalmente liberato l’11 luglio 1992.
Le conseguenze
Il caso di Farouk Kassam tenne l’Italia col fiato sospeso per mesi, monopolizzando l’informazione e mettendo in luce le difficoltà delle autorità nel gestire i sequestri di persona. Matteo Boe fu condannato a 30 anni di detenzione e tornò in libertà nel 2017.
Farouk Kassam oggi
Oggi, Farouk Kassam è un imprenditore di successo, proprietario dell’albergo di famiglia “Luci di la Muntagna”. Nonostante il trauma subito, Farouk ha costruito una vita tra Roma, Dubai e la sua amata Sardegna.
Fonte : Agi