Israele Medio Oriente, Hamas: “Attacco delle Idf a Gaza, 10 morti tra cui 7 bambini”

Iran e Stati Uniti si preparano a incontrarsi in Oman domani, in colloqui volti a raggiungere un accordo sul programma nucleare della Repubblica islamica e probabilmente a evitare un’ulteriore guerra in Medio Oriente. Alla vigilia dell’atteso incontro, non c’è ancora una versione comune sul formato, ma appare chiaro che la Guida Suprema, Ali Khamenei, abbia ammorbidito la sua posizione dando luce verde a colloqui fortemente voluti dal presidente Usa, Donald Trump. Secondo quanto riportato dalla Reuters, le delegazioni iraniana e statunitense si troveranno nella stessa stanza a Muscat. I funzionari iraniani, invece, insistono sul fatto che i colloqui saranno “indiretti”, respingendo qualsiasi trattativa diretta con Washington. Alla vigilia dei negoziati, un alto collaboratore di Khamenei, Ali Shamkhani, ha assicurato che “Teheran sta cercando un accordo reale ed equo” dando una chance alla diplomazia. Trump ha concesso all’Iran due mesi per raggiungere un nuovo accordo sul nucleare e durante il suo incontro col premier israeliano, Benjamin Netanyahu, il 7 aprile alla Casa Bianca, ha annunciato colloqui “diretti” ad alto livello con la Repubblica islamica. Contemporaneamente, ha minacciato un intervento militare, in caso la diplomazia fallisse, e rafforzato la presenza militare americana nella regione. Proprio le conseguenze di un eventuale scontro con gli Stati Uniti, secondo il New York Times, hanno portato Khamenei ad aprire a colloqui diretti con gli americani: secondo il quotidiano americano, in un incontro a Teheran, i vertici della Repubblica islamica lo  attacco americano ai due principali siti nucleari iraniani, Natanz e Fordow, in caso di un rifiuto a negoziare. Teheran in quel caso sarebbe costretta a rispondere scatenando un’escalation che, innestata su una   un diffuso malcontento popolare, rappresenterebbe una minaccia esistenziale per il regime.

Fonte : Sky Tg24