Fermarsi poco prima dell’orgasmo e rimandarlo ad un momento successivo. No, non si tratta di sadismo ma di una pratica sessuale molto diffusa chiamata “edging” (da “the edge”, al limite) o “orgasmo controllato” che ha come obiettivo il prolungamento dell’eccitazione sessuale o il raggiungimento di un orgasmo più potente. Una pratica utilizzata sia dagli uomini che dalle donne, e che funziona bene sia da soli che in coppia.
“L’edging – spiega a Today.it l’andrologo Nicola Macchione – è una tecnica sessuale che consiste nel controllare volontariamente il livello di eccitazione per ritardare il momento dell’orgasmo. In pratica, la persona si avvicina al punto di massimo piacere – il cosiddetto “punto di non ritorno” – per poi fermarsi o rallentare, e riprendere una volta che l’eccitazione è diminuita. Questo processo può essere ripetuto più volte nel corso dello stesso rapporto o durante la masturbazione”. Ma vediamo in cosa consiste esattamente, quali sono i benefici e rischi se diventa un’abitudine compulsiva.
Dott. Macchione, come funziona l’edging?
“L’edging agisce in modo diretto sul cosiddetto riflesso eiaculatorio, un meccanismo neurofisiologico involontario che, una volta attivato, conduce inesorabilmente all’eiaculazione. Raggiunto il “punto di non ritorno”, infatti, l’organismo entra in una fase in cui è impossibile bloccare il riflesso: si attivano in sequenza una serie di contrazioni muscolari che portano all’eiaculazione, seguita spesso da una fase di refrattarietà, soprattutto negli uomini. Con l’edging si cerca di inibire temporaneamente questo riflesso, giocando con l’eccitazione per rimanere in una zona di alta stimolazione ma senza oltrepassare quella soglia. Richiede consapevolezza, capacità di ascolto del proprio corpo e una certa esperienza”.
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Per quali motivi viene praticato?
“I motivi sono diversi. Alcuni lo praticano per aumentare la durata del rapporto sessuale, altri per intensificare l’orgasmo finale, che spesso viene descritto come più intenso dopo una lunga attesa. Inoltre, per molte persone rappresenta una forma di esplorazione del proprio piacere, migliorando la conoscenza del proprio corpo. In ambito terapeutico può anche essere utilizzato come tecnica per gestire l’eiaculazione precoce”.
Possono praticarlo sia gli uomini che le donne? Come funziona nelle donne?
“Sì, può essere praticato da entrambi i sessi, anche se con alcune differenze. Nelle donne, la stimolazione prolungata con interruzioni strategiche permette un progressivo accumulo di eccitazione che può condurre a orgasmi multipli o più intensi. È interessante sottolineare che orgasmo ed eiaculazione non coincidono necessariamente, né nell’uomo né nella donna. Nell’uomo, ad esempio, l’orgasmo può talvolta verificarsi anche in assenza di eiaculazione (si pensi agli orgasmi secchi post-prostatectomia o a certe pratiche tantriche). Nella donna, l’eiaculazione femminile – pur essendo oggetto di dibattito – non è sempre presente né necessaria per vivere un orgasmo completo. Questo ci ricorda quanto la risposta sessuale sia complessa e influenzata da fattori neurologici, ormonali e psicologici”.
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C’è il rischio che questa pratica si concluda con orgasmi deludenti?
“È possibile, soprattutto se si forza troppo l’inibizione dell’orgasmo o se ci si distrae dal piacere in sé per concentrarsi solo sul controllo. In alcuni casi, l’orgasmo finale può risultare attenuato o addirittura non arrivare, generando frustrazione. Tuttavia, con l’esperienza, si impara a modulare meglio l’eccitazione e a godere del processo più che del solo traguardo”.
Quali sono i benefici di questa pratica?
“I benefici includono un miglior controllo eiaculatorio, orgasmi potenzialmente più intensi, maggiore consapevolezza del proprio corpo e una sessualità vissuta con meno ansia da prestazione. Può anche rafforzare l’intimità nella coppia, quando praticata insieme, e migliorare l’autoefficacia sessuale, cioè la fiducia nelle proprie capacità di gestire la risposta sessuale”.
E i rischi?
“In generale, l’edging è sicuro, ma come tutte le pratiche va usato con equilibrio. Un uso eccessivo, specie se associato a trattenimenti prolungati del riflesso eiaculatorio, può provocare congestione pelvica, senso di tensione ai testicoli, e un fenomeno noto come “blue balls” (letteralmente “testicoli blu”), che causa fastidio o dolore. Spesso si possono verificare episodi di emospermia, ovvero la presenza di sangue nello sperma, dovuto alla rottura di capillari congesti. Va anche chiarito che non esiste una controindicazione medica assoluta per l’edging negli uomini, se praticato saltuariamente e senza forzature. Tuttavia, se diventa un’abitudine esclusiva o compulsiva, potrebbe interferire con la naturale risposta sessuale, rendendo più difficile eiaculare o raggiungere l’orgasmo in situazioni reali, specie in presenza di partner. In questi casi, è utile confrontarsi con un sessuologo o un andrologo”.
Fonte : Today