COME È NATO L’HOME SWAPPING – Lo scambio di casa tra viaggiatori è stato reso celebre dal fortunato film “The Holiday – L’amore non va in vacanza”, una commedia romantica con Cameron Diaz e Kate Winslet, in cui le due protagoniste si ospitano reciprocamente tra Stati Uniti e Inghilterra, spinte dalla necessità di staccare la spina e dare una svolta alla propria vita: dopo qualche difficoltà in avvio le due giovani donne trovano una risposta alle loro difficoltà, diventano amiche e incontrano persino l’amore. Naturalmente non è detto che un semplice scambio di casa riesca a portare conseguenze così radicali e fortunate, ma di sicuro l’home swapping è un modo di viaggiare che permette di risparmiare e nello stesso tempo offre una vera full immersion nelle consuetudini e nel modo di pensare della destinazione prescelta, a partire dal modo in cui ciascuna cultura vive la propria casa e il senso dell’ospitalità. L’home swapping si basa sulla semplice idea di combinare il progetto di due persone, o due famiglie, che desiderano visitare il luogo in cui ciascuno dispone di una casa, scegliendo di ospitarsi a vicenda. I primi scambi di questo genere risalgono agli anni Cinquanta, per iniziativa di due insegnanti statunitensi, i quali hanno creato un elenco di colleghi, desiderosi di sfruttare questa modalità di ospitalità reciproca per limitare le spese da destinare alle vacanze. Gli scambi, in quel primo tempo, erano limitati a New York e dintorni, ma da quella prima intuizione nascerà un modo di viaggiare, prima limitato a una nicchia di persone, poi sempre più diffuso. In questi ultimi tempi il volume degli scambi, dopo la contrazione del periodo della pandemia, è tornato a crescere in modo imponente, sull’onda della nuova voglia di viaggiare, e sta conoscendo uno sviluppo considerevole, tanto da costituire uno dei trend più interessanti nel mondo dei viaggi.
Fonte : TgCom