AGI – Svolta decisiva nelle indagini sull’omicidio di Vittorio Boiocchi, l’ex capo ultrà dell’Inter ucciso in un agguato armato sotto casa a Milano il 29 ottobre 2022. La Squadra Mobile di Milano, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (pm Paolo Storari e Stefano Ammendola), ha eseguito sei misure di custodia cautelare in carcere nei confronti dei presunti mandanti ed esecutori materiali del delitto.
Il ruolo del pentito e il movente economico
Tra gli arrestati figura Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord interista, ora collaboratore di giustizia. Le sue dichiarazioni, rese dopo l’arresto per un altro omicidio (quello di Antonio Bellocco) e riscontrate dagli investigatori, sono state fondamentali per ricostruire mandanti e movente. Beretta è ritenuto il mandante dell’omicidio Boiocchi.
Secondo quanto riferito dalla procuratrice aggiunta della DDA di Milano, Alessandra Dolci, l’omicidio sarebbe stato commissionato da Beretta per 50 mila euro. L’obiettivo: “eliminare quello che era stato il leader, prendere il suo posto e dividere i profitti di attività lecite e illecite legate all’indotto dello stadio San Siro“. Il delitto, scrive la GIP Daniela Cardamone nell’ordinanza, fu “pianificato e organizzato” con modalità violente e professionalmente organizzate, premeditato e commesso con modalità mafiose per affermare il “predominio” negli affari dello stadio.
Gli arresti e l’indizio del tatuaggio
Le sei persone arrestate sono Andrea Beretta, Marco Ferdico, suo padre Gianfranco Ferdico, Daniele D’Alessandro, Pietro Simonicini e Cristian Ferrario. Sono tutti accusati di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Uno dei presunti autori materiali è stato arrestato in Bulgaria.
Un indizio chiave a carico di Daniele D’Alessandro, soprannominato ‘Bellebuono’ e indicato da Beretta come uno degli esecutori materiali insieme a Simonicini, è un tatuaggio a forma di lacrima sul viso. Beretta ha spiegato agli inquirenti che tale simbolo, nella simbologia criminale, indicherebbe chi ha commesso un omicidio. “La lacrima è sinonimo di chi uccide un uomo”, ha dichiarato Beretta al pm Storari.
Il contesto delle curve
Il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha sottolineato come questa operazione permetta di “ricostruire e accertare tutti i connessi di sangue alle dinamiche delle curve“, collegando il caso Boiocchi anche ad altri episodi di violenza nel mondo ultrà milanese, come il tentato omicidio di Enzo Anghinelli (Curva Sud Milan) nel 2019. Le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Fonte : Agi