Dazi, Hollywood è l’ultima vittima della guerra commerciale di Trump con la Cina

Contemporaneamente il pubblico cinese ha iniziato a orientarsi maggiormente verso film prodotti localmemte. Ne Zha 2, il fantasy d’animazione che ha scalzato Minecraft, ha per esempio già raccolto due miliardi di dollari. L’atteggiamento nei confronti dei blockbuster statunitensi insomma sta cambiando. “I film americani sono comunque meno popolari in Cina, ma credo che [con le nuove restrizioni] lo diventeranno ancora meno”, osserva Hancock.

Ciononostante, l’anno scorso in Cina sono usciti 42 film statunitensi, che complessivamente hanno rappresentato circa un quinto degli incassi nel paese. Mentre le autorità cinesi cercano di incentivare la visione dei film come mezzo per stimolare l’economia, sembra che le preferenze del pubblico si stiano spostando verso i film nazionali. Come ha dichiarato questa settimana il professore di scienze politiche dell’Università della California meridionale Stanley Rosen al Los Angeles Times, il cinema in Cina “sta diventando una questione patriottica oltre che economica.

Detto questo, il pubblico cinese ha comunque trovato delle scappatoie per aggirare le restrizioni del governo cinese e di Hollywood. “Tutti i film di Hollywood sono facilmente accessibili in streaming in versioni di alta qualità con eccellenti sottotitoli in cinese su siti web pirata cinesi – spiega Rosen a Wired US. Quindi chiunque voglia guardare questi film può farlo comodamente a casa, senza spendere soldi che sostengono i prodotti culturali americani“.

In un recente post dedicato al mercato cinematografico cinese, Hancock ha spiegato che in Cina il dipartimento della propaganda del Partito comunista cinese è responsabile della regolamentazione dei film dal 2018. Se negli anni Dieci gli studios statunitensi modificavano i loro film includendo per esempio prodotti cinesi, in modo da poterli proiettare nel paese, nel tempo la situazione è cambiata, soprattutto dopo che la censura si è fatta più restrittiva.

Prestigio americano a rischio

Tra il 2020 e il 2022 nessun film Marvel è arrivato nelle sale cinesi (un duro colpo per Disney, che nel 2019 aveva guadagnato più di 600 milioni di dollari nel paese con Avengers: Endgame) e la stessa sorte è toccata a Top Gun: Maverick. Anche se il governo cinese non ha mai fornito una ragione ufficiale per il blocco dei film Marvel, all’epoca gli esperti hanno ipotizzato che la decisione fosse legata alla presenza di personaggi lgbtq+, alle tensioni tra Stati Uniti e Cina o ad altre questioni. Maverick invece avrebbe pagato il focus sulla potenza militare statunitense e la comparsa di una bandiera taiwanese. Indipendentemente dalle motivazioni, se in Cina saranno ammessi meno film di produzione statunitense, il prestigio culturale americano rischia di ridursi ulteriormente.

Mentre i dazi di Trump seminano il caos nei mercati azionari di tutto il mondo, le conseguenze delle misure devono ancora ancora manifestarsi del tutto. Se le case automobilistiche e i produttori di dispositivi come Apple sembrano in grado di superare la tempesta, i servizi di streaming e gli studios di Hollywood potrebbero risentire degli effetti a catena per gli anni a venire. E più a lungo i maggiori film statunitensi si vedranno negare l’ingresso in Cina, più sarà difficile restituire al cinema americano la sua coolness.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

Fonte : Wired