Nel 2025, quello che affascina davvero è vedere persone che lavorano: i dipendenti creator.
Non che fingono, non che si atteggiano, non che costruiscono scenette con l’aria di chi ha capito tutto o che fingono di mangiare pizze che poi vengono cedute al cane per lasciare il passo ad una tisana al finocchio per rimanere instagrammabile. Gli utenti amano chi fa. Chi si sporca le mani, chi affronta (borbottando) la giornata, chi si guadagna la pagnotta in modo semplice, diretto, onesto. Un po’ come tutti quanti.
Sui social adesso funziona chi si sveglia presto, chi smonta bancali, chi spinge carrelli o sistema scaffali. Chi non ha bisogno di spiegare nulla perché basta guardarlo per capire. Chi lavora davvero. E non lo fa per spettacolo, ma intanto lo spettacolo c’è.
Proprio come Beatrice Marcìa che ha un profilo TikTok da mezzo milione di follower. Non ha l’aria da commessa di Sephora, e nemmeno quella di una life coach dell’ultima ora. Ha l’aria, anzi è, una pastora. Una contadina consapevole e felicissima di esserlo. E questo è esattamente quello che piace al pubblico.
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Il suo profilo, che conta mezzo milione di affezionatissimi seguaci, è balzato agli onori della cronaca non perché balla, cucina o recita la lista (inutilmente lunga) dei traumi generazionali. Ma perché lavora, per davvero e faticando non poco.
Salva_Trend è un altro profilo da centinaia di migliaia di follower dove vengono condivisi i momenti più tragicomici del mondo del retail. E anche in questo caso, i like piovono in massa.
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Dal mestiere alla community: il nuovo trend
È iniziata così una nuova stagione di contenuti: il lavoro quotidiano raccontato da chi lo fa. Con uno smartphone e un po’ (molto) senso dell’umorismo. Dal pastore alla receptionist, dal rider all’estetista, dal cassiere, all’impiegata al commesso.
E il pubblico? Si riconosce, ride, si appassiona. Perché la fatica, quando è raccontata bene, unisce. Il lavoro — quello vero, con la sveglia alle sette, i turni, i colleghi e i clienti da sopportare — è diventato format. E funziona divinamente.
Dimenticate, almeno in questo caso, balletti e transizioni. Oggi TikTok si nutre anche (e con piacere) di quotidianità: turni massacranti, scene di vita da ufficio, confessionali tra un cliente e l’altro. E il pubblico? Adora. Si riconosce, si affeziona, commenta, condivide all’urlo di: “Succede pure a me!” e via taggare colleghi e amici.
Un vantaggio per le aziende
Alcune imprese stanno già beneficiando del fenomeno dei dipendenti-creator. Un’estetista che mostra la propria routine tra cerette e chiacchiere da cabina porta con sé una forza promozionale superiore a qualsiasi campagna. Un barista simpatico con un telefono e due inquadrature può diventare il testimonial perfetto.
Fonte : Wired