Assaltano portavalori in aeroporto, lo bruciano (con dentro i soldi) e scappano

Un commando di 12 uomini ha assaltato il 9 aprile un furgone portavalori sulla pista d’atterraggio dell’aeroporto Almirante Padilla di Riohacha (Colombia). I malviventi hanno avuto anche uno scontro a fuoco con le guardie giurate a presidio del mezzo. La banda ha prelevato quanti più soldi poteva e poi si è data alla fuga. Due di loro sono però stati catturati. La refurtiva sarebbe pari a 3 miliardi di pesos colombiani (circa 630mila euro). Prima di scappare i rapinatori hanno bruciato il portavalori con all’interno una marea di banconote.

Il colpo

Secondo quanto riporta il quotidiano locale El Tiempo, la banda era composta da 12 uomini. I malviventi erano ben organizzati. Armati e a bordo di furgoni Toyota Prado hanno fatto irruzione sulla pista dell’aeroporto con l’obiettivo di derubare un portavalori. Il denaro era diretto alla capitale colombiana Bogotà. Il commando ha prima scambiato dei colpi di pistola con le guardie del portavalori. Dopo aver avuto la meglio hanno completato la rapina.

Infine, i criminali sono fuggiti dal retro dell’aeroporto, abbattendo un cancello che dà accesso a quell’area. La banda ha poi abbandonato e bruciato il portavalori quando all’interno c’erano ancora migliaia di banconote. Molte sono sfuggite alle fiamme e sono diventate preda dei curiosi che sono accorsi sul posto. 

L’operazione di polizia

“Con il piano di blocco della polizia, sono riusciti a recuperare solo due delle gabbie, il resto è stato bruciato e si presume che l’altra parte sia stata presa dai criminali”, ha riferito una fonte a conoscenza degli sviluppi della vicenda. Le autorità sono però riuscite a catturare due persone che sarebbero legate alla rapina: “Ai catturati sono stati sequestrati una pistola e una somma di denaro in contanti, il cui ammontare è in corso di verifica da parte dei funzionari del Dipartimento di investigazione criminale”, è stato fatto sapere.

Nel frattempo proseguono le ricerche della polizia che lavora in coordinamento con l’esercito del Paese.

Fonte : Today