L’alcol fa male, e non solo se assunto in grandi quantità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un consumo eccessivo può causare circa 60 diverse malattie che colpiscono soprattutto l’apparato digerente, il sistema cardiovascolare e il cervello, a cui si aggiungono sette tipi di tumori. Non solo, una ricerca dell’Università della Pennsylvania ha rilevato che il consumo di alcol, da leggero a moderato, è associato anche a riduzioni del volume cerebrale. Più sono elevati i livelli di consumo di alcol, più il volume si riduce. A queste evidenze si aggiunge un nuovo studio, condotto da un team di ricerca della Facoltà di Medicina dell’Università di San Paolo in Brasile, che ha esaminato come l’alcol influisce sul cervello con l’avanzare dell’età e scoperto che chi beve 8 o più bevande alcoliche (come bicchieri di vino da 150 ml) a settimana ha un rischio maggiore di sviluppare lesioni cerebrali (associati a problemi di memoria e di pensiero) e un accumulo di grovigli di tau (un segno distintivo dell’Alzheimer).
“Il consumo eccessivo di alcol è un grave problema di salute globale, legato a un aumento dei problemi di salute e dei decessi – ha affermato l’autore dello studio Alberto Fernando Oliveira Justo – La nostra ricerca dimostra che un consumo eccessivo di alcol è dannoso per il cervello, il che può portare a problemi di memoria e di pensiero”. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology.
Lo studio
I ricercatori hanno sottoposto ad autopsia cerebrale 1.781 persone con un’età media al momento del decesso di 75 anni, esaminando il tessuto cerebrale per individuare segni di lesioni cerebrali, come grovigli di tau (aggregati proteici che si formano all’interno dei neuroni) e l’arteriosclerosi ialina (una condizione caratterizzata dal restringimento dei piccoli vasi sanguigni, che diventano ispessiti e rigidi, e causano danni al tessuto cerebrale). Entrambe le condizioni sono associate a un aumento del rischio di demenza: gli ammassi di tau interrompono la connessione tra le cellule cerebrali, mentre l’arteriolosclerosi ialina rende più difficile il passaggio del sangue alle aree del cervello, portando alla demenza vascolare.
I ricercatori hanno inoltre misurato il peso del cervello e l’altezza di ciascun partecipante, e sottoposto i familiari a domande sul consumo di alcol delle persone decedute. Infine, hanno suddiviso i partecipanti in quattro gruppi: persone che non hanno mai bevuto (965), bevitori moderati che consumavano 7 o meno drink a settimana (319); bevitori accaniti che consumavano 8 o più drink a settimana (129); ed ex bevitori accaniti (368). Per drink alcolico i ricercatori intendono una bevanda contenente 14 grammi di alcol, ovvero circa 350 millilitri (ml) di birra, 150 ml di vino o 45 ml di superalcolici.
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I risultati
Dall’analisi è emerso che, tra coloro che non bevevano mai, il 40 per cento presentava lesioni vascolari cerebrali; tra i bevitori moderati, il 45 per cento presentava lesioni vascolari cerebrali; tra i bevitori accaniti, il 44 per cento presentava lesioni vascolari cerebrali; e tra gli ex bevitori accaniti, il 50 per cento presentava lesioni vascolari cerebrali. Dopo aver escluso tutti i fattori confondenti che potevano influire sulla salute del cervello, come l’età al momento del decesso, il fumo e l’attività fisica, i ricercatori hanno osservato che i forti bevitori avevano il 133 per cento di probabilità in più di avere lesioni vascolari cerebrali rispetto agli astemi, mentre gli ex bevitori accaniti e i bevitori moderati avevano rispettivamente l’89 per cento e il 60 per cento di probabilità in più.
Chi beve alcol ha un maggior rischio di demenza e muore prima
I ricercatori hanno anche scoperto che i forti bevitori e gli ex forti bevitori avevano maggiori probabilità di sviluppare grovigli di proteina tau, un biomarcatore associato alla malattia di Alzheimer, con probabilità superiori rispettivamente del 41 per cento e del 31 per cento. Inoltre, hanno osservato che i bevitori accaniti muoiono in media 13 anni prima di coloro che non hanno mai bevuto. “Abbiamo scoperto che bere troppo è direttamente collegato a segni di lesioni cerebrali, e questo può avere effetti a lungo termine sulla salute del cervello, con possibili ripercussioni sulla memoria e sulle capacità di pensiero – ha affermato Justo -. Comprendere questi effetti è fondamentale per la sensibilizzazione sulla salute pubblica e per continuare a implementare misure preventive per ridurre il consumo eccessivo di alcol”.
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Non esiste una dose di alcol sicura
“Nell’assunzione di alcol – spiega a Today.it il gastroenterologo oncologo Renato Cannizzaro – non esiste rischio pari a zero, e qualsiasi modalità di consumo comporta un rischio, tanto più elevato quanto maggiore è la quantità di alcol consumata. Anche il consumo episodico, ovvero l’assunzione eccessiva di alcol in una singola occasione (binge drinking) comporta un sostanziale incremento del rischio per la salute, anche quando non si accompagna ad un consumo abituale elevato. Solo non bere alcolici azzera il rischio. Anche se ci sono livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili”.
A tal proposito le nuove indicazioni italiane definiscono a basso rischio un consumo di: 2 unità alcoliche (UA) al giorno per gli uomini, 1 unità alcolica (12 gr di etanolo) al giorno per le donne, 1 unità alcolica al giorno per le persone con più di 65 anni, zero unità di alcol sotto i 18 anni.
Fonte : Today