In originale il film si chiama The Amateur (Il dilettante), dal titolo del libro dell’autore di spy story Robert Littell, lo stesso che ha ispirato Computer per un omicidio del 1981 con John Savage. Il titolo americano pone l’attenzione sulla natura di spia principiante del protagonista, il quale dà la caccia agli avversari ricorrendo alle proprie capacità intellettuali piuttosto che fisiche, quello nostrano sottolinea invece il desiderio di vendetta che lo anima. “Trovo il titolo italiano molto interessante, perché evidenzia il coinvolgimento emotivo del mio personaggio” ha osservato Malek. “Trovo il film interessante perché indaga come Charlie affronta il dolore del lutto, e come questo si trasformi nella sua arma più potente” ha continuato. “Per questo ho cercato di mostrare al meglio quanto lui ami Sarah e quanto sia importante quella storia d’amore nella sua vita. Quando non c’è più, qualcosa in lui si disintegra, e tutte le sue capacità aumentano a livello esponenziale per permettergli di ottenere giustizia”.
C’è una curiosa sovrapposizione, nella pellicola, tra i termini “giustizia” e “vendetta”: all’inizio, per Charlie sono la stessa cosa, ma nel corso della sua lunga caccia in giro per il mondo, lo vedremo – in un modo piuttosto affascinante e forse inusuale per una spy story – elaborare lentamente la differenza. Nel processo, Heller sarà costretto a esplorare la differenza abissale tra virtuale e reale, tra lavorare sul campo piuttosto che protetto da uno schermo, tra uccidere qualcuno da lontano e farlo guardandolo negli occhi. Operazione Vendetta è un action adrenalinico in alcune parti – esiste in uno stato di fuga e inseguimento perenne, tra esplosioni e sparatorie – ma è molto più spesso una riflessione sulle declinazioni della natura umana. Da questa, la conclusione che, al netto delle buone (o meglio, cattive) intenzioni, alcuni non hanno la stoffa per uccidere, mentre altri ce l’hanno nel sangue.
Fonte : Wired