La sicurezza delle donne sembra essere un tema spinoso non solo per l’Italia. Secondo quanto riportato dalla testata LBC, in questi giorni si parla di un videogioco che promuove lo stupro e l’incesto, No Mercy, incentrato sulla storia di un uomo incoraggiato a “diventare il peggior incubo di ogni donna” e a “non accettare mai un no come risposta”. Il gioco per computer, sviluppato da Zerat Games e rilasciato su Steam il mese scorso, è descritto dai suoi stessi sviluppatori come contenente “sesso e violenza, linguaggio maturo, nudità e [atti sessuali]”, oltre a incesto, ricatto e “sesso non consensuale inevitabile”. Un mix pericoloso per i giocatori, soprattutto se consideriamo che il contenuto di No Mercy non è protetto da controlli di verifica dell’età, fatta eccezione per una comunicazione che ricorda ai giocatori che “cliccando sul pulsante Visualizza pagina, [affermano] di avere almeno diciotto anni”.
Non stupisce, quindi, che il politico britannico Peter Kyle, che nel governo si occupa di Scienza, Innovazione e Tecnologia, abbia subito criticato la presenza di un gioco tanto violento in rete, invitando Steam e le altre piattaforme ad agire il prima possibile per rimuoverlo. “Ci aspettiamo che ognuna di queste aziende [tecnologiche] rimuova i contenuti il prima possibile dopo esserne venuta a conoscenza – ha chiosato Kyle – È quello che richiede la legge, è quello che richiedo come Segretario di Stato ed è certamente quello che ci aspettiamo che facciano le piattaforme che operano e hanno il privilegio di accedere alla società e all’economia britannica”. Di tutta risposta, No Mercy è stato subito rimosso da Steam in Australia e in Canada, mentre sembrerebbe essere ancora presente sulle piattaforme di gioco britanniche, il che non ha fatto altro che aumentare le critiche nei suoi riguardi.
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Quello che davvero preoccupa gli esperti di sicurezza e le attiviste dei diritti femminili, infatti, è che avere a che fare con un gioco di questo tipo non possa far altro che alimentare sentimenti misogini e violenti, facendo così aumentare la violenza nei confronti delle donne. “Il fatto che un gioco del genere sia disponibile su Steam – una delle più grandi piattaforme di gioco al mondo – è assolutamente inaccettabile – ha dichiarato Marie-Claire Isaaman, CEO dell’organizzazione no profit Women in Games -Manda un messaggio chiaro e angosciante: la violenza contro le donne non solo è tollerabile, ma è anche ‘giocabile’. Questo messaggio non ha posto nel nostro settore, nelle nostre comunità o nella nostra società”.
Fonte : Wired