La questione rifiuti sulla Luna (e su Marte e poi chissà) è da affrontare e al più presto. Nei prossimi anni si aprirà una nuova fase per l’esplorazione spaziale: gli astronauti si preparano a calcare il suolo di satelliti e mondi alieni; e con la space economy in forte crescita a fare da volano, è probabile che la presenza umana nello spazio si farà sempre più quotidiana. Ne è certa la Nasa, che per farsi trovare preparata negli scorsi mesi ha deciso di risolvere uno dei problemi che affronta la nostra specie anche sulla Terra: quello dei rifiuti. Feci, urine, packaging usa e getta, e mille altri residui delle attività quotidiane degli astronauti dovranno essere smaltiti nel corso delle prossime missioni, e l’agenzia spaziale americana, in collaborazione con la University of Alabama, vuole assicurarsi che nulla vada sprecato, o peggio, gettato nell’ambiente senza troppi complimenti. È per questo che ha lanciato la LunaRecycle Challenge: una gara con un premio di tre milioni di dollari, per la progettazione e lo sviluppo di sistemi di riciclaggio dei rifiuti nello spazio.
I rifiuti sulla Luna
L’idea è anche quella di non ripetere gli errori del passato. Negli anni d’oro dell’esplorazione lunare non si faceva ancora molto caso all’ambiente. E quando veniva il momento di conferire i rifiuti, li si lasciava un po’ dove capitava. È stato calcolato che il programma Apollo ha abbandonato sul suolo lunare ben 96 sacchetti di immondizia pieni di feci, urine e vomito prodotti dagli astronauti durante le loro visite sul satellite. Con una base lunare come quella che si progetta per i prossimi decenni, il quantitativo di rifiuti è destinato ad essere anche maggiore. E visto che riportarli sulla Terra costerebbe soldi e carburante, la soluzione migliore è riciclarli direttamente in situ.
Obbiettivo: riciclare nello spazio
L’obbiettivo è renderli non solo sostenibili, ma trasformarli in risorse riutilizzabili. Materie prime con cui produrre materiali da costruzione, carburanti, fertilizzanti e qualunque altro prodotto necessario per le attività scientifiche e di esplorazione degli astronauti. In questo senso, l’unico limite è l’immaginazione, ed è esattamente quello che serve per partecipare alla LunaRecycle Challenge. La gara si divide in due percorsi: la Prototype Build Track, in cui è richiesta la progettazione e lo sviluppo di componenti hardware per il riciclaggio di uno o più tipi di rifiuti solidi sulla superficie lunare; e la Digital Twin Track, che prevede la progettazione virtuale di una linea completa di riciclaggio lunare, dalla raccolta al processamento dei rifiuti, fino al loro riutilizzo.
In palio, lo dicevamo, ci sono 3 milioni di dollari. Le iscrizioni si sono chiuse proprio negli scorsi giorni, e ora non rimane che attendere l’annuncio dei vincitori. I progetti più interessanti probabilmente accederanno ad una seconda fase, in cui inizierà la produzione dei prototipi veri e propri dei sistemi per il riciclaggio spaziale.
Fonte : Wired