È l’ora dell’Europa contro Donald Trump: cosa rischia l’Italia se rimane sola

L’Unione Europea è un mercato di 450 milioni di abitanti. Con la Gran Bretagna sale a 518 milioni. E con l’Ucraina raggiunge i 556 milioni di cittadini. La Cina ha 1,4 miliardi di residenti. L’India 1,4 miliardi. E con l’Asia, senza Cina e India, si aggiungono altri 2 miliardi di persone, suddivise però in 46 Paesi. Gli Stati Uniti da soli arrivano ad appena 340 milioni di abitanti che però rappresentano, finora, l’economia più ricca al mondo. La sospensione dei dazi per 90 giorni cambia poco la questione. Anzi la peggiora: perché Trump usa gli investitori come una slot-machine di Las Vegas e adesso fa risalire le Borse, pur mantenendo i dazi al 10 per cento. Chi sapeva dell’operazione e ha comprato azioni dopo il crollo a Wall Street, in queste ore sta facendo milioni su milioni. Senza alcuna fatica.

Il fattore umano dei mercati è questo. Noi europei, insomma, non siamo messi male. Purché se ne sia consapevoli. La premier Giorgia Meloni, invece, quando tra qualche giorno si siederà da sola davanti a Donald Trump, parlerà a nome di una nazione che non raggiunge i 59 milioni di abitanti, l’ottavo prodotto interno lordo al mondo, dietro la Francia e davanti al Canada. Quasi 2.500 miliardi di dollari di Pil all’anno. Contro i 26 mila miliardi degli Usa, i 19 mila della Cina e i 17 mila miliardi dell’Unione Europea. Ecco, appunto.

Cosa dirà Giorgia Meloni al presidente americano

Il dialogo è sempre benvenuto. Soprattutto in tempi di guerra. Anche se è un conflitto commerciale. Quindi, come avevamo già scritto qui, che la premier Meloni vada a Washington è un fatto positivo. Se andrà. Tutto però dipende da quello che vorrà dire. Sarà in grado di rappresentare un’Unione di 450 milioni di abitanti e 17 mila miliardi di Pil?

Così Giorgia Meloni è caduta tra Donald Trump e i figli di Putin – di Fabrizio Gatti

Se vuole vestire la nostra bandiera europea, però, deve rendersi finalmente conto che l’Italia è tra i grandi Stati fondatori dell’Unione. E proprio per questo ha degli obblighi. Non può quindi lasciare vuota la sua sedia, permettendo che Francia e Germania decidano al nostro posto cosa fare. Giorgia Meloni è pagata per occupare quella sedia sempre, anche accanto al suo ex amico, il presidente francese Emmanuel Macron.

Così Bruxelles ha vinto la battaglia contro il virus

Prima di partire per Washington, Meloni dovrebbe insomma coordinarsi con i governi europeisti e Bruxelles. Altrimenti l’alternativa di questo viaggio oltre oceano sarà l’ennesimo bacio alla pantofola del presidente degli Stati Uniti. Come accadeva con i drammatici governi di Giulio Andreotti negli anni che furono. Per non parlare del rischio di dover appoggiare le labbra su altre disgustose parti anatomiche, evocate da Donald Trump in un recente incontro pubblico. Perché se fosse così, il ritorno di Giorgia Meloni in Italia, per l’economia italiana, sarebbe ancor più doloroso del viaggio di andata.

L'andamento delle Borse pubblicato dal New York Times il 9 aprile 2025

Speriamo che la missione di Palazzo Chigi non si riduca a quattro promesse su parmigiano e prosecco. Anche perché L’Ue è prima di tutto un’unione doganale: quindi la guerra dei dazi mette a rischio ogni prodotto, formaggi e vini compresi. L’Europa ha vinto la sfida contro il virus cinese della pandemia proprio perché si è difesa in un’unica entità politica, economica e sanitaria. Garantendo ai suoi abitanti l’acquisto e la distribuzione gratuita – gratuita – dei vaccini americani che ci hanno permesso di uscirne vivi.

Elon Musk cacciato da Trump: Meloni riparte da zero

Andare soli ad affrontare il nuovo virus, altrettanto pericoloso anche se economico, è un grande azzardo. Soprattutto ora che Elon Musk, su cui Meloni e Salvini hanno puntato molto, è stato messo alla porta da Donald Trump.

Trump, il narcisista e i Paesi leccapiedi – di Orio Giorgio Stirpe

Immagino il disappunto dei lettori no-vax e di quanti hanno fede cieca, non solo fiducia, nell’olio di ricino dei dazi che Trump sta facendo bere al mondo. Riproduciamo qui sopra, per il suo valore storico, il grafico pubblicato in queste ore dal New York Times sull’andamento dei principali mercati azionari. Dall’insediamento di Donald Trump è un tracollo, a cominciare dagli Usa. E tutto questo a causa non di una pandemia cinese, della guerra russa, dell’attacco terroristico alle Torri Gemelle. Ma per colpa di un solo uomo, talmente incapace a gestire l’economia personale da lasciare andare in bancarotta sei società. E ora quello stesso uomo, come in un film catastrofista, si è seduto ai comandi del mondo: il presidente degli Stati Uniti.

Perché l’Europa deve essere la nuova America

Cosa fare nel frattempo, ora che la Casa Bianca si è presa 90 giorni di riflessione? L’Europa potrebbe dare subito ospitalità agli imprenditori, le aziende, le associazioni che vorranno lasciare gli Stati Uniti. E garantire loro la libertà che gli Usa ci hanno restituito 80 anni fa. Il mondo nuovo prodotto dagli algoritmi social, il risultato dell’esordio politico dei miliardari Elon Musk, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos al servizio della corte di Donald Trump, non sembra offrire alternative: dal grande sogno al grande sonno americano. Ora tocca a noi europei, sotto la nostra bandiera, diventare l’America.

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Fonte : Today