Fabrizio Moro compie 50 anni: le sue canzoni più famose

Il 9 aprile 1975 è nato a Roma il cantautore e regista, due volte vincitore al Festival di Sanremo. Da “Pensa” a “Figli di nessuno”, i brani più belli e conosciuti dell’artista romano 

Fabrizio Moro, con il suo inconfondibile timbro vocale, è uno dei cantautori più apprezzati della scena musicale italiana. Nato il 9 aprile 1975 a Roma, oggi compie 50 anni. Attivo dal 1996, ha partecipato sette volte al Festival di Sanremo, conquistando due vittorie: una nel 2007 nella sezione Giovani con il brano Pensa, l’altra nel 2018 nella categoria Big con Ermal Meta e la canzone Non mi avete fatto niente. I suoi testi sono caratterizzati da una grande profondità e aderenza all’attualità, spesso contraddistinti da toni aspri e contenenti tematiche sociali. Ecco una selezione dei suoi singoli più emozionanti. 

Pensa (2007)

Pensa è la canzone che ha fatto conoscere al grande pubblico Fabrizio Moro. Con questo brano il cantautore romano ha vinto Sanremo nella categoria Giovani e il premio della Critica Mia Martini. Il testo è dedicato alle vittime della mafia, nato dopo che l’artista aveva visto un film sulla vita di Paolo Borsellino. Il videoclip è stato diretto da Marco Risi e ha visto la partecipazione di Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso da Cosa Nostra e di molti attori del film Mery per sempre

“Ci sono stati uomini che sono morti giovani/Ma consapevoli che le loro idee/Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole/Intatte e reali come piccoli miracoli/Idee di uguaglianza idee di educazione/Contro ogni uomo che eserciti oppressione/Contro ogni suo simile contro chi è più debole/Contro chi sotterra la coscienza nel cemento/Pensa/Prima di sparare/Pensa/Prima di dire e di giudicare prova a pensare/Pensa/Che puoi decidere tu/Resta un attimo soltanto/Un attimo di più/Con la testa fra le mani”.

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Libero (2008)

Il brano Libero è stato definito da Fabrizio Moro come quello che lo rappresenta di più. L’artista ha persino tatuato sul braccio destro una frase della canzone: “La libertà è sacra come il pane”. Il singolo è stato usato come colonna sonora della serie I liceali e come sigla dello spot di Fiat Punto e di Sono innocente, un programma di Rai 3. Parla della libertà di ricominciare dopo una storia finita. 

“Voglio sentirmi libero da questa onda/Libero dalla convinzione che la terra è tonda/Libero libero davvero non per fare il duro/Libero libero dalla paura del futuro/Libero perché ognuno è libero di andare/Libero da una storia che è finita male/E da uomo libero ricominciare/Perché la libertà è sacra come il pane”.

Eppure mi hai cambiato la vita (2008)

Eppure mi hai cambiato la vita si è classificata terza al Festival di Sanremo 2008. Il testo è autobriografico e tratta di un amore finito male. L’autore ha dichiarato di aver avuto l’ispirazione per il brano guidando sul Grande Raccordo Anulare. Il testo contiene una riflessione su quanto sia difficile rendersi conto che ciò che sembrava essere eterno possa, in realtà, giungere al termine, seppure lasciando un segno indelebile.

“Stasera sei lontana/Mentre io penso a te/Eppure sei vicina a me/Non chiedermi perché/Sarà che mi hai cambiato la vita/Sembra ieri/Eppure mi hai cambiato la vita/Gli amori vanno via, ma i sogni, ma i sogni no/Alcuni non si avvereranno mai, però/Immaginare è l’unica certezza che ho/E questa solitudine che sento sarà/Il prezzo per un po’ di libertà”.

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Il senso di ogni cosa (2009)

Il senso di ogni cosa è una dedica al figlio di Fabrizio Moro, nato nell’agosto del 2009. È un inno all’amore, ma con la confessione delle proprie fragilità di uomo e la propria visione del senso della vita, che è poi l’amore che fa nascere un figlio e che conferisce a una madre o a un padre una dimensione più profonda e autentica della propria esistenza.

“Posso fare a meno di un motore/È troppo bello camminare/Posso fare a meno di sapere/Perché spesso preferisco immaginare/Ma che dire, che fare/Quando io, io non posso fare a meno di te/Che sei l’infinito tra i miei desideri, la-la/Tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri/E questa canzone/Che gira e rigira la dedico a te/Il mio unico amore/Il senso di ogni cosa che c’è”.

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Portami via (2017)

Portami via ha vinto il premio Lunezia come miglior testo e videoclip. Il brano è dedicato alla figlia di Fabrizio Moro, Anita. Il cantautore ha sostenuto che la sua presenza lo ha aiutato a uscire da un momento molto complicato della sua vita. Il testo parla dell’amore che salva da ogni tipo di disagio, una sorta di richiesta d’aiuto per fuggire dalle ostilità. 

“Tu portami via/Quando torna la paura e non so più reagire/Dai rimorsi degli errori che continuo a fare/Mentre lotto a denti stretti nascondendo l’amarezza dentro a una bugia/Tu portami via/Se c’è un muro troppo alto per vedere il mio domani/E mi trovi lì ai suoi piedi con la testa fra le mani/Se fra tante vie d’uscita mi domando quella giusta chissà dov’è”.

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Non mi avete fatto niente (2018)

Con la vittoria a Sanremo, la canzone Non mi avete fatto niente ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2018 a Lisbona dove si è classificata quinta. Si tratta di un brano pop influenzato dal folk che ha come tema principale il terrorismo e la paura che esso provoca. Il testo prende spunto dagli attacchi terroristici della seconda metà degli anni 2010, in particolare quello durante il concerto di Ariana Grande a Manchester, e dalla lettera scritta dal giornalista Antoine Leiris, che aveva perso la moglie durante gli attentati di Parigi del 2015: rimasto solo con il figlio, l’uomo decise di mettere per iscritto il fatto che gli attentatori non avrebbero mai avuto il suo odio. 

“A Londra piove sempre ma oggi non fa male/il cielo non fa sconti neanche a un funerale/A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna/di gente sull’asfalto e sangue nella fogna/E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra/Ferito nei suoi organi dall’Asia all’Inghilterra/galassie di persone disperse nello spazio/ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio/di madri senza figli, di figli senza padri/di volti illuminati come muri senza quadri/minuti di silenzio spezzati da una voce/Non mi avete fatto niente/Non mi avete fatto niente/Non mi avete tolto niente/Questa è la mia vita che va avanti/oltre tutto, oltre la gente/Non mi avete fatto niente/Non avete avuto niente/Perché tutto va oltre Le vostre inutili guerre”.

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Figli di nessuno (2019)

Figli di nessuno è stata cantata in duetto con Anastasio. È una canzone piena di rabbia che parla ai cosiddetti “ultimi”, le persone che devono combattere costantemente per emergere, per aspirare a qualcosa di più della mediocrità a cui sembrano essere destinati.

“Noi siamo in mezzo/Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto/Noi siamo corpi nell’amianto/Rispetto a te, pezzo di fango, siamo vivi/Affamati e nel digiuno/Noi siamo figli di nessuno/Noi siamo figli di nessuno/Noi siamo figli di nessuno”.

Senza di te (2022)

Senza di te è un singolo pubblicato come primo estratto dell’album La mia voce vol.2. Il video musicale è stato diretto dallo stesso Fabrizio Moro. Il testo della canzone racconta di un amore finito ma che non si riesce a dimenticare anche a distanza di tempo. Parla di nostalgia e di rimorsi per aver lasciato andare via la persona amata. 

“E dimmi dimmi perché/Dimmi perché, dimmi perché/Perché ci sono giorni/In cui voglio sbagliare/Senza di te io qui non ci so stare più/È un mondo che non ha percorsi/Semplicemente dove sei tu/Nascosta dentro ai miei rimorsi”.

Fonte : Sky Tg24