Qual è il confine tra sicurezza e controllo? Nel Regno Unito molti si stanno facendo questa domanda ora che è emerso un progetto del governo britannico per la “previsione degli omicidi”. Il programma è stato anticipato dal Guardian: Londra spera di utilizzare i dati personali di coloro che sono noti alle autorità per identificare le persone che hanno maggiori probabilità di diventare assassini. Uno scenario alla Minority report, il film con Tom Cruise tratto dal romanzo di Philip Dick. In un mondo distopico a Washington sono stati cancellati gli omicidi grazie alle doti extrasensoriali di tre persone. Questo ruolo ora potrebbe essere ricoperto dagli algoritmi.
La scoperta
Il progetto è stato scoperto dal gruppo di pressione Statewatch che ha anche svelato alcuni documenti. Nell’ambito del programma verrebbero utilizzati anche dati di persone non condannate per reati penali: tra questi, informazioni personali sull’autolesionismo e dettagli relativi ad abusi domestici. Funzionari di governo hanno però smentito questa ricostruzione sostenendo che all’algoritmo sarebbero stati forniti i dati di persone con almeno una condanna penale. Il fine sarebbe di “comprendere meglio il rischio che le persone in libertà vigilata commettano gravi violenze”, ha spiegato un portavoce del ministero della Giustizia.
Il programma quindi esiste. E ha subìto anche un restyling di facciata: prima si chiamava “progetto di previsione degli omicidi”, ma è stato ribattezzato con una formula in burocratese “condivisione dei dati per migliorare la valutazione del rischio”.
Se il ministero della Giustizia spera che il progetto contribuisca ad aumentare la sicurezza pubblica, gli attivisti lo hanno definito “agghiacciante e distopico”.
Le criticità
Secondo il governo, il progetto è utile solo per la ricerca, ma gli attivisti sostengono che i dati forniti all’algoritmo creerebbero pregiudizi nelle previsioni contro le minoranze etniche e i poveri. L’esecutivo però garantisce che il programma “esaminerà le caratteristiche degli autori di reato che aumentano il rischio di commettere un omicidio” e “esplorerà tecniche alternative e innovative di scienza dei dati per la valutazione del rischio di omicidio”. Quindi non sembrerebbe esserci nulla di operativo sebbene “contribuirà a proteggere il pubblico attraverso una migliore analisi”, ha aggiunto un portavoce.
Il progetto è stato commissionato dall’ex primo ministro Rishi Sunak e si basa su diverse fonti di dati tra cui quelli condivisi dalla Great Manchesster police. Tra le informazioni ci saranno: nomi, date di nascita, sesso ed etnia, e un numero che identifica le persone nel computer nazionale della polizia.
Tuttavia, come dimostrato da Statewatch, tra i dati finirebbero anche quelli di persone innocenti e di coloro che si sono rivolti alla polizia per chiedere aiuto. Questo perché nell’accordo pattuito tra governo e polizia di Manchester c’è un riferimento alle informazioni condivise che include l’età in cui una persona è apparsa per la prima volta come vittima, anche di violenza domestica, e l’età in cui una persona ha avuto il primo contatto con la polizia.
Fonte : Today