Come Newcleo, la startup del nucleare, è finita nelle battaglie interne del governo Meloni

La contrarietà di Salvini all’investimento in Newcleo, poi, potrebbe anche essere un modo per non appiattire le posizioni del suo partito a quelle delle altre forze di maggioranza (Urso è di Fratelli d’Italia, Pichetto Fratin di Forza Italia).

Chi sostiene Newcleo

Un investimento di 200 milioni di euro darebbe all’Italia un ruolo di primo piano in Newcleo”, aveva scritto l’agenzia Reuters riportando i commenti di due fonti. Finora la startup, fondata nel 2021, ha raccolto finanziamenti per quasi 540 milioni di euro: nella lista degli investitori ci sono Exor, la holding guidata da John Elkann che controlla Stellantis, e l’azienda di componentistica industriale Walter Tosto; anche Inarcassa, l’ente di previdenza degli ingegneri e degli architetti, possiede una partecipazione. A fine febbraio, dopo la firma di un memorandum di cooperazione strategica alla presenza di Meloni, la compagnia nucleare di Abu Dhabi, Enec, ha valutato un investimento diretto in Newcleo: il valore dell’operazione potrebbe arrivare a 500 milioni di euro, stando a Bloomberg.

Newcleo ha stretto degli accordi anche con Enel, con Saipem e con Danieli relativi – rispettivamente – alla collaborazione sui progetti nucleari di quarta generazione, all’integrazione dei reattori modulari nelle piattaforme petrolifere offshore e alla produzione di acciaio “verde”.

Lo scorso settembre la startup ha spostato la sua sede centrale da Londra, nel Regno Unito, a Parigi, in Francia, per poter accedere con più facilità ai finanziamenti europei. Per esempio, ha vinto il bando “France 2030” sui reattori innovativi, organizzato dalla banca pubblica francese Bpifrance con i fondi di Next Generation Eu.

I progetti e la tecnologia

Newcleo conta di investire 3 miliardi in Francia per la realizzazione, nel 2031, di un reattore veloce raffreddato al piombo da 30 megawatt e di un’unità di fabbricazione del combustibile. In Italia, invece, sta lavorando con l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e l’energia) allo sviluppo di un simulatore di reattore, entro il 2026, e sta costruendo un centro di ricerca a Torino da 28 milioni di euro.

La peculiarità di Newcleo è la tecnologia, diversa da quelle attualmente in commercio. La startup di Buono, infatti, sviluppa piccoli reattori modulari refrigerati con piombo fuso e alimentati con combustibile riprocessato dagli scarti: il cambiamento è sia nella taglia che nella generazione (quarta, anziché terza avanzata) rispetto agli impianti in funzione nel mondo.

Il vantaggio dei piccoli reattori modulari è che, in virtù delle dimensioni ridotte e della struttura modulare, dovrebbero avere costi e tempi di produzione e assemblaggio inferiori rispetto agli impianti tradizionali. L’utilizzo del piombo fuso come refrigerante, al posto dell’acqua leggera, garantisce una sicurezza ancora maggiore (opera a pressione atmosferica), oltre alla possibilità di generare calore elevato per usi diversi da quelli elettrici (il punto di ebollizione è del piombo è 1749 gradi Celsius).La direttrice operativa di Newcleo, Elisabeth Rizzotti, ha parlato della possibilità di costruire reattori modulari in Italia dal 2035 a un costo di 60 euro al megawattora.

La competizione con Ansaldo

La preferenza di Salvini per Ansaldo Energia può essere letta anche alla luce dei progetti selezionati dalla Commissione europea nell’ambito del programma European Industrial Alliance on Small Modular Reactors, lo scorso ottobre. Nell’elenco dei vincitori compare il design di Newcleo, ma anche il progetto Alfred di Ansaldo: un reattore veloce raffreddato a piombo, di quarta generazione e modulare, che riutilizza il combustibile nucleare esausto. Il primo esemplare di Ansaldo potrebbe essere messo in esercizio nel 2040.

Fonte : Wired