Dominatore in patria, con quattro scudetti vinti negli ultimi cinque anni, ed ora intenzionato a raggiungere il punto più alto nelle competizioni continentali, mai raggiunto nelle sue otto partecipazioni europee. C’è il Bodø/Glimt sulla strada della Lazio verso la semifinale, in una sorta di deja vu per il calcio capitolino visto che i norvegesi avevano già incrociato la Roma nei quarti di Conference League – poi vinta dai giallorossi – nella primavera del 2022. Era stato il miglior risultato conseguito dai gialloneri fuori dai confini nazionali, all’interno dei quali hanno alzato anche due Coppe di Norvegia.
“Retrocesso” dalla Champions proprio in concomitanza con l’ultimo preliminare (sconfitta a Belgrado con la Stella Rossa dopo aver eliminato i lettoni dell’RFS Riga e i polacchi dello Jagiellonia), il Bodø ha sfiorato la qualificazione diretta alla seconda fase chiudendo nono alle spalle dei Rangers. Dopo la sofferenza nei play-off con il Twente – con i supplementari a garantire il passaggio del turno nel doppio confronto – è arrivata la convincente vittoria casalinga con l’Olympiacos a mettere in cassaforte l’accesso ai quarti, rendendo indolore l’1-2 patito in Grecia nella sfida di ritorno. D’altronde, l’Aspmyra Stadion ha sempre rappresentato un valore aggiunto per i “fulmini”, tenendo conto che davanti al pubblico di casa sono arrivate nove vittorie in dieci match – tra cui il 3-2 rifilato al Porto – ed una sola, inaspettata sconfitta nella quarta giornata della coppa europea contro gli azeri del Qarabag (poi finiti ultimi nella graduatoria della prima fase di Europa League).
Il timoniere della squadra che ha spadroneggiato in Norvegia nelle ultime stagioni è quello Kjetil Knutsen seduto da sette anni sulla panchina giallonera, che ha disegnato la squadra con un rigido 4-3-3 in cui è Kasper Høgh il finalizzatore principe, come testimoniano le 11 reti nei primi 17 incontri stagionali (ben 7 delle quali in Europa League). Oltre al monumento Berg, centrocampista ultimo discendente di una famiglia devota alla causa del Bodø (il nonno Harald, il prozio Knut, il padre Ørjan e gli zii Runar e Arild hanno tutti giocato per il club) e già per 32 volte nella selezione dei “Leoni” di Norvegia, meritano una menzione il terzino mancino e suo compagno di nazionale Fredrik Bjørkan (quattro assist nella competizione) e l’ex Milan Jens Petter Hauge. Tornato recentemente nella società che lo ha cresciuto – dopo aver vestito anche le casacche di Gent ed Eintracht Francoforte – e da qualche mese nuovamente nel giro della nazionale, è da osservare con attenzione per via della sua duttilità che lo porta ad essere impiegato in vari settori del campo.
Fonte : Today