The Handmaid’s Tale, il riassunto per prepararsi alla sesta stagione

Attenzione: spoiler sulle prime cinque stagioni di The Handmaid’s Tale

Arriva in esclusiva dall’8 aprile su Tim Vision la sesta e ultima stagione di The Handmaid’s Tale. La serie distopica tratta dal romanzo di Margaret Atwood arriva alla sua tanto agognata conclusione: dopo aver affrontato le conseguenze della morte del comandante Waterford e la crescita dell’influenza di Serena dentro e fuori Gilead, June si prepara a tornare nel paese per la lotta definitiva contro il regime totalitario, mentre il comandante Lawrence e zia Lydia ripercorrono le tappe che li hanno riportati fino a quel momento. La lotta per la libertà delle donne, in modo diretto o indiretto, si fa sempre più dura avvicinando a un epilogo tanto tragico quanto salvifico.

Nel frattempo, però, ecco un riassunto molto essenziale di The Handmaid’s Tale per ripassare i fatti che ci hanno portato fino a qui:

La prima stagione: dentro Gilead

In una realtà non del tutto dissimile alla nostra, un disastro ecologico causa una crisi di fertilità senza precedenti che spinge un gruppo di fondamentalisti cristiani a mettere in atto un colpo di Stato e creare negli Stati Uniti il regime di Gilead: qui le donne fertili sono private di ogni diritto civile per divenire ancelle e servire un Comandante, col quale dovranno unirsi mensilmente per procedere a una specie di procreazione forzata. Tra queste ancelle c’è June Osborne (Elisabeth Moss), catturata mentre fuggiva verso il Canada assieme al marito Luke e alla piccola figlia Hannah. Dopo un periodo di formazione con la terribile e zelante zia Lydia (Ann Dowd), June viene rinominata Difred perché assegnata proprio alla casa del comandante Fred Waterford (Joseph Fiennes) e della moglie Serena (Yvonne Strahovski): dopo poco June viene a conoscenza della sterilità di Fred e dell’esistenza di un network segreto di ancelle e altre donne che organizzano fughe verso l’estero. In casa June sviluppa una simpatia per Nick, capo delle guardie di Fred, che si scoprirà poi essere un membro della Resistenza; ignara di tutto ciò e spinta dal desiderio di avere un figlio a tutti i costi, Serena convince June e Nick ad avere un rapporto e June rimane incinta. Quando poi June convincerà le altre ancelle a risparmiare Janine, una loro compagna, dalla lapidazione per tradimento sarà prelevata in un van scuro e portata via verso quello che dovrebbe essere la sua punizione.

La seconda stagione: una possibilità di fuga

Per le sue azioni June viene costretta a partecipare a quella che si scopre essere una finta esecuzione collettiva e, dopo diverse torture, quando zia Lydia scopre che è incinta la spedisce in ospedale: qui la donna ha una possibilità di fuggire attraverso una serie di passaggi segreti e case di sicurezza, ma viene catturata. Costretta a ritornare a vivere come un’ancella, June è afflitta da una grave depressione e ha un malore: per creare un clima domestico più accogliente che farebbe bene al bambino, Serena inizia a mostrarle diverse attenzioni anche se costringe Nick a sposarsi con una ragazzina dopo aver notato le attenzioni dell’uomo nei confronti di June. Quando un’ancella si fa saltare in aria in un congresso uccidendo 31 ancelle e 26 comandanti, e ferendo anche Fred, Serena chiede l’aiuto di June per mandare avanti gli affari del marito, arrivando a falsificare una sua firma e a proporre ai Comandanti di permettere alle donne di leggere, ma solo dalla Bibbia: per questo verrà punita con l’amputazione di un dito. Nel frattempo June partorisce una bimba, Nichole, che le viene subito sottratta. Ma Zia Lydia riesce a convincere i Waterford a non allontanare la neonata dalla madre fino allo svezzamento. Un incendio scoppia nell’isolato in cui abitano e June coglie l’occasione di fuggire con Nichole. Serena la ferma ma poi la lascia andare immaginando un futuro migliore per la bambina fuori da Gilead. Giunta al confine, però, June cambia idea e torna indietro per non abbandonare Hannah. Ma prima affida Nichole all’amica Emily, che riesce a passare la frontiera.

La terza stagione: la sfida al potere

June è ricatturata dai Guardiani e, dopo aver brevemente visto Hannah (assegnata a un’altra casa dei dintorni), ritorna dai Waterford che cercano di sviare ogni loro coinvolgimento nella fuga della piccola Nichole. June è riassegnata a una nuova casa e diventa Dijoseph, mentre cerca di riallacciare i contatti con la resistenza e di trovare alleati potenti all’interno di Gilead, come il comandante Lawrence che aveva permesso la fuga sua e di Emily. Serena convince June a contattare il marito Luke in Canada per organizzare un incontro con la piccola Nichole, che avviene all’aeroporto di Toronto; qui Mark Tuello, un esponente della Resistenza, cerca di convincere Serena a disertare e al suo rifiuto le nasconde nella borsa un telefono satellitare per contattarla in seguito. Durante una visita a Washington, persino zia Lydia mette in discussione Gilead che lì costringe addirittura le ancelle al silenzio con una crudele mutilazione . In seguito June, nonostante vari tentativi di sabotaggio e spionaggio, continua a organizzare la resistenza e soprattutto la liberazione dei bambini verso il Canada. Le sue azioni sono così focalizzate che arriveranno a causare indirettamente la morte di un’altra ancella, Natalie. Approfittando dell’arresto di Fred in Canada, organizzato con la complicità di Serena che l’aveva portato lì con la scusa di vedere Nichole, viene portata a termine una grande fuga di bambini con un aereo. Ma June non riesce a fuggire, colpita da un colpo di pistola di un soldato e portata via dalle ancelle sui loro mantelli rossi stesi.

Fonte : Wired