Dazi Usa sulle Borse, i disastrosi effetti sui listini e sulle big tech

Chiusura in territorio negativo: gli esperti di finanza sintetizzerebbero così gli effetti dei dazi Usa sulle borse europee e globali. E sulle grandi aziende tecnologiche quotate, i titoli ribattezzati Magnifici 7 per le performance stellari dell’ultimo periodo: Amazon, Apple, Nvidia, Meta, Microsoft, Tesla e Alphabet (la holding di Google). Per capire l’effetto finanziario delle tariffe introdotte il 2 aprile dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Wired ha interrogato Yahoo Finance, uno dei principali strumenti online per monitorare l’andamento dei mercato. Meglio, ha chiesto all’intelligenza artificiale di scrivere un codice che estraesse i dati di apertura e chiusura, calcolando la variazione percentuale giornaliera, per capire quale impatto hanno avuto i dazi Usa sulle borse.

La situazione in Borsa

Per valutare l’impatto dei dazi Usa sulle borse, la scelta è stata quella di prendere in considerazione l’indice S&P500 di New York (che comprende le 500 aziende più capitalizzate ai listini degli Stati Uniti), il Dax di Francoforte (con le 40 più capitalizzate alla Borsa tedesca) e il Cac 40 di Parigi (che ha come paniere le 40 principali società dell’Euronext, la borsa francese). Per quanto riguarda il Ftese Mib di Milano, il Nikkei 225 di Tokyo, l’Hang Seng di Hong Kong, il Ftse 100 di Londra (che sono i rispettivi indici di riferimento di tutte queste piazze relative a Italia, Giappone, Cina e Regno Unito), non essendo disponibile direttamente il dato relativo all’indice, sono stati utilizzati alcuni etf legati a queste borse, ossia Exchange-traded fund, fondi di investimento che replicano l’andamento di un indice finanziario. Nel grafico sottostante l’andamento dell’ultima settimana.

Come si può notare, nei due giorni successivi all’annuncio dell’introduzione dei dazi Usa tutte le borse considerate hanno chiuso in territorio negativo. La perdita più significativa la si è registrata a Parigi, dove l’incide Cac di Parigi ha registrato un -4,2% all’indomani dell’annuncio del presidente Trump. Si tratta anche dell’unica realtà che il giorno successivo è riuscita ad avere un rimbalzo, chiudendo venerdì 3 aprile con un +1,3%. La borsa di Milano, rappresentata da una linea rossa nel grafico, ha chiuso il 2 aprile con un calo dell’1,6% e il giorno successivo con una contrazione del 2,8%.

Mentre viene scritto questo articolo, sono arrivate già le chiusure di Hong Kong e Tokyo relative alla giornata di lunedì 7 aprile. La prima è sprofondata con un calo del 13,22%, il dato peggiore dal 1997, la seconda del 7,8%.

Gli effetti sulle big tech

Come hanno reagito invece i titoli legati alle grandi aziende tecnologiche all’annuncio dell’introduzione dei dazi? Anche in questo caso, non è andata benissimo per i cosiddetti Magnifici 7.

Il calo più significativo lo ha registrato Tesla, che solo il giorno prima dell’introduzione dei nuovi dazi Usa aveva visto una crescita di oltre l’11% legata alle voci su un possibile passo indietro del ceo Elon Musk dalla guida del Doge, il discusso dipartimento per l’efficienza governativa voluto dall’amministrazione Trump. Venerdì scorso il titolo del colosso americano dell’auto elettrica ha chiuso con un calo del 6,25%. E del resto lo stesso Musk ha riconosciuto come “significativo” l’impatto dei dazi sul futuro prezzo delle sue vetture, tanto da aver suggerito anche aree senza dazi tra Europa e Stati Uniti al congresso della Lega di cui è stato ospite. Tra le aziende considerate solo Amazon è riuscita ad annullare il calo del 2,5% di giovedì 3 aprile, chiudendo il giorno successivo con un aumento del 2,3%.

Il codice per estrarre i dati, disponibile a questo link, è stato generato con ChatGPT-4o. Il funzionamento del codice è stato verificato utilizzando Claude 3.7 Sonnet.

Fonte : Wired