L’Usco ritiene che l’inserimento di prompt, anche articolati e dettagliati, non soddisfi di per sé il requisito di creatività richiesto per la protezione autoriale, poiché l’interazione con il sistema produce risultati spesso imprevedibili e non pienamente controllabili dall’utente. Di conseguenza, l’utente non può rivendicare la paternità dell’opera risultante solo sulla base dell’uso dei prompt. Diversa, invece, è la situazione in cui l’autore inserisca nel modello una propria opera preesistente, già tutelata o tutelabile, e questa sia riconoscibile nell’output generato. In tal caso, l’output potrà
beneficiare della protezione autoriale come elaborazione dell’opera originaria.
L’Usco ha infine dichiarato di voler monitorare gli sviluppi internazionali sul tema della proteggibilità degli output generati da AI generativa, rimanendo aperto a eventuali revisioni della propria posizione. Un esempio pratico di applicazione di questi principi è la registrazione, concessa proprio il 30 gennaio 2024, il giorno dopo la pubblicazione del report, dell’opera A Single Piece of American Cheese, creata dall’artista Jason M. Keirsey anche attraverso strumenti di intelligenza artificiale. L’Ufficio ha riconosciuto la proteggibilità dell’opera perché Keirsey aveva selezionato, modificato e organizzato gli elementi generati dall’AI in modo sufficientemente creativo. La tecnica utilizzata da Keirsey è nota come inpainting, e consiste nell’alterazione di parti di un’immagine generata da AI, mantenendo la coerenza con l’impressione visiva complessiva. Secondo Keirsey, il risultato finale rappresentava una sorta di collage in cui la selezione e la disposizione degli elementi riflettevano un apporto creativo umano.
L’Usco ha accolto questa interpretazione, riconoscendo nella selezione, nel coordinamento e nell’organizzazione degli elementi un livello di originalità sufficiente per la registrazione. L’approccio dell’Usco, seppur improntato a un’applicazione rigorosa dei principi del diritto d’autore tradizionale, ha implicazioni significative per il mercato dell’intelligenza artificiale generativa. Le aziende che intendono integrare soluzioni di AI generativa nei propri processi produttivi, potranno contare sulla protezione autoriale dell’out-put e quindi sull’opponibilità a terzi del proprio diritto di esclusiva sull’opera – che si traduce anche nella sua sfruttabilità – solo nel caso saranno in grado di monitorare e registrare il processo creativo e saranno in grado di dimostrare un sufficiente contributo umano.
I modelli di AI generativa potrebbero a loro volta introdurre features che facilitino la dimostrazione dell’impatto del contributo creativo umano sul risultato. In definitiva, l’approccio dell’Usco non preclude la possibilità di ricorrere alla tutela autoriale per la protezione dell’out-put di modelli generativi identificando però un spazio nel quale l’essere umano resta al centro della scena creativa, anche quando si avvale di strumenti automatizzati sempre più sofisticati.
Fonte : Wired