Tre anni dopo l’invasione della Russia in Ucraina e nel contesto di crescenti tensioni geopolitiche segnate dal conflitto israelo-palestinese, che ha provocato 1.200 vittime israeliane e oltre 50.000 morti sulla Striscia di Gaza, la maggioranza degli spagnoli considera la Russia come la principale minaccia alla pace mondiale (78,3%), seguita dagli Stati Uniti con l’amministrazione Trump (70,8%) e da Israele (69%), superando Paesi come Iran (66%) e Corea del Nord (61%). Mentre quasi 6 su 10 (58%) sono a favore della creazione di un esercito europeo e oltre la metà (55%) di un aumento della spesa in difesa. E’ quanto emerge da un sondaggio 40dB pubblicato oggi dai media del gruppo Prisa (El Pais e Cadena Ser) realizzato su campione 2.000 interviste rappresentativo della popolazione maggiorenne fra il 28 e il 31 marzo. Dal rilevamento emerge una diffusa preoccupazione per un futuro più violento, autoritario e disuguale, con l’inflazione e le guerre come principali minacce (82%). Mentre il cambiamento climatico, il terrorismo internazionale e i flussi migratori sono considerati pericoli meno urgenti, ma comunque rilevanti (70%). La creazione di un esercito europeo e l’aumento della spesa militare riflette una crescente consapevolezza della necessità di una maggiore autonomia europea in materia di sicurezza. Tuttavia le opinioni variano a seconda dell’orientamento politico, con i votanti dei partiti conservatori, Partito Popolare e Vox, che sostengono maggioritariamente l’aumento della spesa in difesa, (rispettivamente 68% e 62%), percentuale che scende fra i socialisti del Psoe (60%), mentre i votanti dei partiti di sinistra Sumar e Podemos si oppongono. Il sondaggio rileva anche un rifiuto generalizzato al ritorno del servizio militare obbligatorio (58%) – con l’eccezione dei votanti della forza di estrema destra Vox – e dell’uscita della Spagna dalla Nato (25% a favore). Oltre ai conflitti armati – il 47% crede possibile una III guerra mondiale – gli spagnoli sono preoccupati per l’inflazione, le guerre commerciali, l’aumento del populismo, la disinformazione e i cyberattacchi.
Fonte : Sky Tg24