Your Eyes Tell, ecco il remake giapponese del bellissimo Always

Anche lo stile delle interpretazioni è marcatamente diverso: più contenuto, maturo e sopraffino, quello degli splendidi So e Han (visti in Rough Cut e Moving), più teatrale e spontaneo quella dei giapponesi. Il regista Takahiro Miki opera anche altri cambiamenti, scelte sensate nell’ottica della sua filmografia di veterano dei teen drama sentimentali (qualcuno ricorderà My Tomorrow, Your Yesterday con Sota Fukushi and Nana Komatsu). Il regista e sceneggiatore di Always Song Il-gon vanta invece una carriera più articolata e orientata a un pubblico adulto (suoi il thriller Spider Forest e l’horror Sawha). Che Your Eyes Tell sia chiaramente rivolto a un pubblico più giovane è immediatamente evidente anche dalla colonna sonora: in un paio di occasioni, la storia procede sulle note di Your Eyes Tell della K-pop band più celebre del mondo, i Bts.

Miki replica pari pari molte scene dell’originale – la sequenza delle scale, quella degli allenamenti, addirittura l’arredamento e la disposizione dell’appartamento di Akari e Jung-hwa sono pressoché identici. Ha il coraggio di non prendere le distanze dalle scene di violenza più cruente, che nei romance occidentali capirà di rado di vedere ma nei drammi romantici nipponici sono spesso rappresentati senza edulcorazioni, regalando ampie vedute degli incontri di kickboxing di Rui. A differenziarsi e a funziona meno è la terza parte del film, compreso il finale. Miki mantiene il registro straziante, e anzi ne enfatizza la carica strappalacrime, ma inspiegabilmente esautora l’epilogo della sua struggente poesia, privando lo spettatore di Your Eyes Tell del meraviglioso e dolceamaro finale di Always, sacrificato in nome di uno più banale e stereotipato, di fatto sovvertendo il messaggio finale. Peccato.

Fonte : Wired