Nanni Moretti, a sorpresa racconta Ecce Bombo al Festival Custodi di sogni

Il regista è intervenuto telefonicamente al festival durante la proiezione di Ecce Bombo, segnando la sua prima apparizione pubblica dopo l’intervento al cuore

Nel giorno conclusivo del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, una telefonata ha commosso e sorpreso il pubblico della sala Cinecittà alla Casa del Cinema: Nanni Moretti, in viva voce da casa, si è collegato con Sergio Bruno, responsabile dell’Area Preservazione e Restauri del Centro Sperimentale di Cinematografia. Il regista, da poco dimesso dopo un intervento cardiologico, ha voluto essere simbolicamente presente con un messaggio affettuoso: “Mi dispiace non essere lì con voi oggi, buona proiezione”, accolto da un applauso caloroso.

Il successo inatteso di Ecce Bombo

Nel suo intervento, Moretti ha ripercorso la genesi e il sorprendente successo di Ecce Bombo, il film che nel 1978 lo consacrò al grande pubblico. “La prima cosa da dire è che non mi aspettavo tutto quel successo”, ha detto con ironia. Riflettendo sul contesto dell’epoca, ha ricordato come la sua generazione fosse considerata “troppo ideologica, seriosa, incapace di ridere di sé stessa”. Eppure proprio questa apparente serietà – mescolata a dolore e autoironia – fu forse la chiave di un’inaspettata empatia con il pubblico.

Il regista ha poi raccontato un episodio simbolico: “Ricordo bene una proiezione in una saletta del quartiere Prati con il mio montatore e il produttore Mario Gallo. Usciti, Gallo mi disse che Ecce Bombo era come un figlio problematico, quello che dà più pensieri degli altri…” E ha osservato come il pubblico dell’epoca rideva anche nelle scene più amare, mentre oggi i giovani sembrano cogliere maggiormente il lato doloroso del film: “L’ho rivisto alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 e ho notato che i ragazzi non ridevano più a certe battute inopportune. È un bel segnale”.

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Fedeltà al proprio cinema

Moretti ha sottolineato come, nel passaggio dal Super8 artigianale a un cinema più strutturato, abbia sempre voluto rimanere fedele ai propri valori: “Nel mio passaggio all’industria, sono sempre rimasto con le mie idee, senza snaturarmi”. E ha denunciato la tendenza a “commettere i peggiori delitti in nome del pubblico”, cercando di compiacere a tutti i costi. Invece, ha aggiunto, “ci sono film considerati difficili che il pubblico adotta inaspettatamente”.

Infine, ha rivendicato il valore collettivo e sincero del progetto Ecce Bombo: “Fu un film in cui tutti furono generosi. Ho conservato il mio stile, la mia ironia, il mio modo di raccontare. E quel film riesce ancora oggi a parlare, anche ai giovani molto diversi da quelli di allora”. Parole che hanno lasciato un’eco emozionata nella sala gremita del festival.

Fonte : Sky Tg24