Stati Generali della Protezione Civile 2025, chiude i battenti la prima edizione

Giunge al termine la prima edizione degli Stati Generali della Protezione Civile. Sono stati tre giorni di confronto e dialogo tra gli attori del Sistema, che hanno dato la possibilità ai partecipanti di approfondire tanti temi che sono alla base del lavoro quotidiano di tutti coloro che fanno parte del mondo della protezione civile.

Rafforzare la capacità di risposta del Paese, proporre maggiori azioni per favorire il partenariato pubblico-privato, potenziare la protezione civile di prossimità e migliorare il coordinamento nell’attività di prevenzione, sono le priorità emerse in questa tre giorni di lavori, cui hanno partecipato 282 operatori e amministratori, in rappresentanza di 89 istituzioni, e 227 delegati ai Tavoli tematici, ha affermato il Capo del Dipartimento, Fabio Ciciliano.

“Il Governo dovrà portare in Parlamento le indicazioni emerse in questi giorni e farle diventare la materia prima della riforma del Codice di protezione civile che abbiamo fortemente voluto”. Ha dichiarato il Ministro per le Politiche del Mare e della Protezione Civile, Nello Musumeci, nel discorso che ha chiuso la prima edizione degli Stati Generali della Protezione Civile.

Gli Stati Generali si sono conclusi con un confronto dedicato a “Quel 6 aprile 2009 a L’Aquila”, tra Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile al momento del tragico terremoto che colpì l’Abruzzo esattamente 16 anni fa, e il giornalista Guido Del Turco. “La protezione civile nasce, vive ed ha un motivo solo se riesce a garantire aiuto e assistenza, conforto a chiunque ne abbia bisogno. Questo è lo slogan di chi fa protezione civile” ha affermato Bertolaso nel suo intervento. 

Le attività di protezione civile, come è emerso nei tanti interventi dei sei Tavoli di lavoro tematici, sono costituite da azioni istituzionali caratterizzate da molteplici competenze e riguardano ambiti multidisciplinari che implicano conoscenze tecnico-scientifiche, giuridiche, socioculturali e comunicative. È di primaria importanza quindi mantenere vivo lo scambio con tali ambiti disciplinari e includere via via i contributi di nuove ed ulteriori discipline che possono consentire di arricchire il lavoro degli “specialisti di protezione civile” e di migliorarlo costantemente.

Diventa fondamentale quindi il contributo delle scienze e delle innovazioni tecnologiche che negli ultimi anni sono intervenute con sempre maggiore incisività. Infine rimane sempre centrale la conoscenza per i cittadini delle buone pratiche di protezione civile che permettono di aumentare la consapevolezza della percezione dei rischi presenti sul territorio italiano.

Entrando nel dettaglio del lavoro dei gruppi, al Tavolo “Normativa” sono state discusse le ipotesi di possibili modifiche e innovazioni da realizzare con la riforma del Codice della protezione civile e sono emersi contributi e proposte su temi strategici come quello della responsabilità penale degli operatori del settore e della semplificazione amministrativa.

Si è affrontato poi il tema della “Prevenzione”. Al centro della discussione del Tavolo sono stati esaminati oltre ai principali rischi che interessano l’Italia – alluvione, sismico, vulcanico – anche quelli “emergenti”. Nello specifico sono stati analizzati gli scenari di rischio allo scopo di individuare strategie integrate e sostenibili per la sicurezza dei cittadini e del territorio. Al centro della discussione anche l’analisi delle competenze dei soggetti coinvolti per i diversi rischi esistenti sul territorio.

Studio di possibili strategie da mettere in campo per Tavolo sul “Volontariato” e per favorire lo sviluppo di un “sistema” sempre più organizzato e sono state analizzati e delineati possibili scenari futuri nell’ottica di individuare la strada più giusta da percorrere. Focus finale del Tavolo su responsabilità, tutela del volontariato e, ultimo ma non meno importante, l’attrattività rispetto al coinvolgimento delle nuove generazioni.

Al centro dei lavori di “Emergenze” si sono analizzate le possibili sfide future riguardanti gli scenari emergenziali nazionali e internazionali, con la consapevolezza che oltre ai cosiddetti rischi tradizionali sono emerse nuove minacce come le crisi migratorie o le pandemie. Tutti i rischi, tradizionali e emergenti, richiedono una più complessa gestione e di conseguenza una capacità di risposta maggiormente articolata, specialistica e trasversale. Analizzati in conclusione i rapporti con il mondo scientifico e quelli con le strutture militari.

I partecipanti al tema “Territorio” hanno discusso del potenziamento della capacità di risposta attraverso un coordinamento interistituzionale capace di rafforzare anche la risposta delle amministrazioni territoriali, del principio di sussidiarietà e della protezione civile di prossimità. Focus del Tavolo sul ruolo svolto dalle amministrazioni comunali, sulla formazione e sul mondo delle persone con disabilità.

Di “Tecnologie” si è parlato nell’ultimo Tavolo, attraverso un confronto sui temi dell’innovazione tecnologica dei sistemi di telecomunicazione e dell’integrazione dei diversi sistemi di comunicazione esistenti sul territorio e in uso alle competenze di protezione civile. Particolare attenzione è stata riservata alla cybersicurezza in ambito di protezione civile, al sistema di allarme pubblico IT-alert e all’utilizzo dei droni.

Fonte : Protezione Civile