Amanti di Grey’s Anatomy e dei medical drama sappiate che dal 3 aprile è disponibile su Netflix Pulse, una nuova serie ospedaliera pronta a conquistarvi. Ideata da Zoe Robyn e composta da 10 episodi, Pulse racconta la storia di una dottoressa specializzanda del reparto di traumatologia dell’ospedale di Miami alle prese con un nuovo ruolo da responsabile con cui sarà costretta a fare i conti dopo la sospensione del suo capo (con cui aveva una relazione segreta), il tutto in una città in preda al panico per l’arrivo di un terribile uragano.
Pulse è una serie intensa, coinvolgente, piccante e romantica ma anche un bel racconto di formazione che spazia tra intrighi d’amore, competizione tra colleghi, catastrofi naturali, crescita personale e quel sottile equilibrio tra la vita e la morte che contraddistingue questo genere di racconto che fin dagli anni ’90 è un vero e proprio cult del piccolo schermo.
I motivi per cui vale la pena vedere Pulse
Guardate Pulse se siete amanti delle serie procedurali – cioè di quelle serie composte da episodi autoconclusivi. Guardatela se siete appassionati di medicina e ancor di più, di racconti adrenalinici dove in ogni momento tutto può cambiare. Secegliete Pulse se amate le storie di catastrofi ambientali, se vi piace il dramma puro ma anche se non potete fare a meno degli intrighi d’amore negli ambienti lavorativi.
Ciò che rende questa serie un medical drama di tutto rispetto è una sceneggiatura molto interessante che, pur restando fedele al genere “medical” a cui appartiene, sceglie di usufruire di tecniche di narrazione inusuali per questo tipo di serie tv grazie a un continuo gioco di flashback che, mano a mano, ci svelano dettagli sulle vite dei personaggi, i loro legami, il loro passato.
Non si tratta dunque di un racconto cronologico ma di un continuo viaggio tra presente e passato che un po’ alla volta approfondisce il carattere ma anche le scelte dei personaggi facendoceli conoscere sempre più a fondo. E questa scelta stilistica è davvero vincente.
Vale la pena guardare Pulse anche per i messaggi che lancia al pubblico sullo stress da lavoro, la competizione, le capacità che servono per essere un leader e quanto sia difficile assumere un ruolo di responsabilità. In più c’è un fil rouge che attraversa l’intera narrazione ed è la crescita personale della dottoressa Danny Simms che in tutta la serie dovrà imparare a fare i conti con le proprie insicurezze, superarle e diventare la donna forte, affidabile e in grado di prendere decisioni difficili che, forse, ha sempre avuto paura di essere.
Perché i medical drama ci piacciono così tanto
Guardando Pulse si ha la conferma che i medical drama hanno un grande potere comunicativo e sono un genere seriale destinato a funzionare per sempre, una sorta di “evergreen” del piccolo schermo. Come mai? Perché queste storie di sopravvivenza, di medici in difficoltà, e di fusione tra vite private e professionali riescono a essere universali e, di conseguenza, a emozionare tutti perché in un modo o nell’altro ci riguardano.
Inoltre, le serie mediche, hanno un elemento in comune con un altro genere di racconto molto popolare, le serie di sopravvivenza, e proprio come questi racconti, riescono a coinvolgerci perché ci trasportano in situazioni davvero estreme, appunto di sopravvivenza, dove è messa in gioco la vita stessa delle persone. E solo quando ci si trova in situazioni di questo tipo si riesce a tornare in contatto con ciò che conta davvero nella vita. Così, raccontando storie folli ed estreme, i medical drama ci fanno riconnettere con le nostre emozioni più profonde, con i nostri desideri più nascosti, i valori più importanti dalla famiglia all’amore all’importanza di vivere una vita autentica.
E, in più, c’è l’elemento amoroso che funziona sempre e dona al dramma quel velo di leggerezza che rende tutto ancora più irresistibile.
Di grandi successi di questo genere di racconto ne abbiamo avuti tantissimi, a partire dal fenomeno degli anni ’90 E.R. fino ai grandi titoli dei primi anni 2000 come Dr.House, Grey’s Anatomy, Scrubs, Nip/Tuck. Per non parlare di quanto questo genere si sia imposto anche in Italia con titoli come Doc – Nelle tue mani con Luca Argentero, entrato da subito nel cuore dei telespettatori.
Il dramma medico ci piace e ci piacerà sempre perché ci riguarda e di conseguenza non smetterà mai di emozionarci.
Voto: 7
Fonte : Today