Dazi, Trump: “Resistete, vinceremo”. Cina: “Mercato ha parlato. Usa riparino a errore”

Sono entrati in vigore un minuto dopo la mezzanotte di sabato ora di Washington (le 6:01 in Italia) i dazi aggiuntivi del 10% imposti dall’amministrazione Trump su gran parte dei prodotti che gli Stati Uniti importano dal resto del mondo: questa soglia minima universale, da cui sono esenti determinati prodotti, si aggiunge ai dazi già esistenti annunciati nei giorni scorsi. Quella di ieri è stata una giornata da incubo per le Borse, ancora a picco in tutto il mondo. Piazza Affari è sprofondata come dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 e ha perso il 6,5%. Mai così male in 10 anni salvo nel dopo-Brexit, con Lehman Brothers e per il Covid. Crolla l’Asia. “Questa è una rivoluzione economica e vinceremo. Tenetevi forte, non sarà facile, ma il risultato sarà storico”, ha detto Donald Trump. “Stiamo riportando posti di lavoro e imprese come mai prima d’ora – ha proseguito il presidente -. Abbiamo già investito più di 50 milioni di dollari e siamo in rapida crescita”. Di dazi ha parlato anche Elon Musk, in videocollegamento con il congresso della Lega: “Spero che Usa ed Europa riescano a realizzare una partnership molto stretta. E riguardo ai dazi ci sposteremo in una situazione di zero dazi nel futuro, verso una zona di libero scambio”.

La situazione negli Usa

Ma intanto dagli Usa rimbalza l’indiscrezione che il Segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, potrebbe dimettersi dopo l’annuncio dei dazi. Lo ha detto, durante un’apparizione alla Msnbc, la collaboratrice Stephanie Ruhle, secondo cui Bessent “sta cercando una via di fuga per provare ad arrivare alla Fed, perché negli ultimi giorni si sta davvero danneggiando la sua credibilità e la sua storia sui mercati”. Il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, invece, ha messo in guardia contro un potenziale “bagno di sangue” per il suo partito nelle elezioni di Midterm del 2026 se i dazi di Trump mandassero l’economia Usa in recessione. Ha anche previsto nel suo podcast un destino “terribile” per la più grande economia del mondo se scoppiasse una vera e propria guerra commerciale e i dazi di Trump, così come qualsiasi misura di ritorsione sui beni statunitensi, rimanessero in vigore a lungo termine. I commenti di Cruz, stretto alleato del presidente, rappresentano l’avvertimento più duro di un parlamentare repubblicano dall’introduzione dei dazi Usa.

Le Borse europee affondano e bruciano 819 miliardi

Complessivamente, le Borse europee sono affondate e hanno bruciato altri 819 miliardi. In due giorni il saldo negativo è stato di oltre 1.241 miliardi di capitalizzazione. Londra ha perso il 4,95%, lo stesso Francoforte, Parigi il 4,26%. Sull’Ue una stangata da 100 miliardi, con Germania e Italia le più colpite. A Wall Street vola l’indice della paura, il Dow Jones perde il 5,5%, il Nasdaq il 5,8%: in due sedute in fumo 5.200 miliardi, con petrolio a -7,4% e dollaro sempre più debole.

La rappresaglia di Pechino

“Il mercato ha parlato. Ora è il momento per gli Stati Uniti di smettere di fare le cose sbagliate e risolvere le divergenze con i partner commerciali attraverso consultazioni paritarie”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in una nota. La Cina, come risposta a Trump, ha annunciato contro-dazi del 34% a partire dal 10 aprile su tutte le importazioni di beni americani e ha inserito nella sua lista nera nuove aziende a stelle e strisce, oltre a decidere un’ulteriore stretta sull’export di sette articoli di terre rare medie e pesanti. Trump, comunque, non sembra intimorito dai contro-dazi annunciati da Pechino: “La Cina è stata colpita molto più duramente degli Stati Uniti, e neanche di poco”, ha scritto su Truth, aggiungendo il Dragone alla lista di Paesi che “ci hanno trattato in modo insostenibile”. Poi il presidente Usa ha ribadito: “Non cambio la mia politica, arricchitevi”. Ha anche chiesto alla Fed di tagliare i tassi. Ma il governatore Powell frena e lancia l’allarme inflazione: “L’impatto economico dei dazi più ampio del previsto”.

La telefonata tra Starmer e Macron

Intanto, il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron si sono sentiti per telefono e hanno concordato che “una guerra commerciale non è nell’interesse di nessuno” ma che “nulla è escluso” dopo l’imposizione delle radicali tariffe statunitensi. Inoltre, hanno sottolineato, “è importante tenere le aziende aggiornate sugli sviluppi”.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al porto di Ortona (Chieti), per visitare l'Amerigo Vespucci, 04 aprile 2025. NPK ANSA / Filippo Attili - Palazzo Chigi +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

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Le reazioni dall’Italia

In Italia, la premier Giorgia Meloni ha fissato per lunedì un vertice di governo e per martedì un incontro con le imprese. Il governo italiano sul tema dei dazi sta seguendo ” un approccio pragmatico e razionale”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel suo intervento al Forum Ambrosetti a Cernobbio. Sul tema il vicepremier Antonio Tajani ha invece commentato sul fatto che la Lega continua a spingere per una trattativa bilaterale tra Italia e Usa, dicendo: “Io non faccio polemica, dico solo che trattare con gli Usa in materia commerciale è competenza esclusiva della commissione europea. Non tocca a noi trattare. Un conto è la trattativa sul piano di export, ma quella sui dazi la fa solo la commissione Ue. Queste sono le norme e i trattati, quando si parla si dovrebbero conoscere regole e diritto”. Tajani ha poi aggiunto: “Io sono per l’internazionalizzazione. Scappare dall’Italia sarebbe un atto non non coerente con quello che dovrebbe fare un imprenditore italiano”. Ha parlato anche Francesco Lollobrigida. “Noi al mercato americano non rinunciamo e soprattutto gli statunitensi non sono disponibili a rinunciare al nostro mercato”, ha detto il ministro dell’Agricoltura. E ha aggiunto: “Cercheremo di capire dove e se avremo delle criticità, valutabili solo a valle, in maniera puntuale, perché tante previsioni degli analisti su condizioni e vicende analoghe a questa si sono dimostrate sbagliate”.

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Fonte : Sky Tg24