Il governo Meloni vuole far ripartire i centri in Albania. Per farlo è necessario convertire in legge quanto prima il decreto che consente il trasferimento dei migranti irregolari presenti nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) nella struttura di Gjader. Il Parlamento non resta a guardare e già a partire dalla prossima settimana sono attese novità.
Si parte dalla Camera
Martedì 8 aprile la commissione Affari costituzionali alla Camera inizierà l’esame del decreto: un passaggio tecnico che darà il via ufficiale ai lavori parlamentari sul provvedimento, finito nel mirino delle opposizioni. La relatrice, cioè la persona che dovrà “vigilare” sull’iter del testo, è Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito di Giorgia Meloni.
Sempre la prossima settimana è previsto un ciclo di audizioni con esperti e associazioni che dovranno esprimersi sul decreto, composto da tre articoli. I deputati sentiranno, tra gli altri, i rappresentanti del Tavolo asilo e immigrazione (Tai), dell’Associazione ricreativa culturale italiana (Arci) e dell’Associazione per gli studi giuridici (Asgi). In commissione Affari costituzionali è atteso anche l’intervento di Claudio Galzerano, direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere. Il governo vuole concludere il prima possibile la partita parlamentare: il decreto-legge va convertito entro il 27 maggio.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva spiegato che il provvedimento consente “l’immediata riattivazione” del centro di Gjader. “La struttura già esistente si potrà utilizzare anche per le persone trasferite dall’Italia. Il centro non perde le sue funzioni già previste. Non viene snaturato, tutt’altro”, aveva chiarito il titolare del Viminale nel corso di una conferenza stampa.
Prometteva di inseguire scafisti “per il globo terracqueo” ma sui migranti Meloni butta milioni (e aumentano gli sbarchi)
Fonte : Today
