“Chi a 50 anni vive in modo sano vive di più”: ecco come secondo uno studio dell’Iss

Le persone che anche a partire dai 50 anni d’età scelgono di vivere in modo sano “possono guadagnare di più in termini di aspettativa di vita”. Lo segnala l’Istituto Superiore di Sanità i cui dati sono al centro di un recente studio, pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, sugli effetti dei 5 principali fattori di rischio legati proprio all’aspettativa di vita. In particolare, sottolineano gli esperti, sia gli uomini che le donne che “a 50 anni non fumano, hanno una pressione arteriosa normale, mantengono livelli di colesterolo entro i limiti, sono liberi dal diabete e sono normopeso, vivono di più e rimangono anche liberi più a lungo dalle malattie cardiovascolari”. E scelte salutari di questo tipo valgono anche dopo i 55 anni, “a dimostrazione che per fare scelte di salute non è mai troppo tardi”, riporta l’Iss in un comunicato.

Lo studio realizzato su un campione di oltre 2 milioni di partecipanti

L’Iss, in particolare, spiega come l’adozione di stili di vita sani, che prevedono un’alimentazione povera di sale e ricca di frutta e verdura, attività fisica regolare o l’assenza di fumo, può consentire di influire in maniera positiva sui principali fattori di rischio cardiovascolare. Ma, ad esempio, della ultima Italian Health Examination Survey 2023-2025 legata al “Progetto CUORE” dell’Iss, emerge che, “nella popolazione generale di età 35-74 anni, solo il 24% delle donne e il 10% degli uomini ha un adeguato consumo di sale”, ovvero meno di 5 grammi al giorno. Addentrandosi nello studio in questione, dal titolo “Global Effect of Cardiovascular Risk Factors on Lifetime Estimates”, condotto dai ricercatori del Global Cardiovascular Risk Consortium e realizzato su un campione di oltre 2 milioni di partecipanti distribuiti in 133 coorti, 39 Paesi e 6 continenti, emerge dunque che i 5 fattori di rischio classici, “vale a dire fumo, pressione arteriosa alta, livelli elevati di colesterolo, diabete e sottopeso o sovrappeso/obesità”, rappresentano circa il 50% del carico globale delle malattie cardiovascolari. Fattore che, stando al parere degli scienziati, sta a significare che “circa la metà di tutti i casi di malattie cardiovascolari potrebbero essere potenzialmente prevenuti attraverso un’efficace gestione dei fattori di rischio”.

I consigli degli esperti

Lo scopo dello studio, in sostanza, era cercare di comprendere in quale modo e misura l’assenza o il controllo di questi 5 fattori influenzi direttamente l’aspettativa di vita, così come hanno speigato anche Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco, responsabili delle coorti di popolazione del Progetto CUORE dell’Iss che hanno partecipato allo studio. La ricerca, in particolare, ha spiegato che le donne prive dei 5 fattori di rischio all’età di 50 anni “sviluppano malattie cardiovascolari 13,3 anni dopo e muoiono 14,5 anni più tardi di quelle con tutti e 5 i fattori di rischio”. Mentre gli uomini cinquantenni, “senza questi fattori di rischio, vivono 10,6 anni in più senza malattie cardiovascolari e muoiono 11,8 anni dopo rispetto agli uomini con questi fattori di rischio. Dunque, cosa fare per garantirsi una vita mediamente più lunga? Fumo e pressione, sottolinea l’iss, restano “i fattori di rischio che danno più guadagno in termini di aspettativa di vita”. E un’altra scoperta emersa dallo studio è che “anche mettere in atto comportamenti sani in età più avanzata è utile, e che tra tutti e cinque i fattori di rischio, il controllo della pressione arteriosa è associato al maggior numero di anni di vita sani aggiuntivi”.   In particolare, concludono gli esperti, tutte quelle persone che “riescono a controllare la pressione alta o a smettere di fumare tra i 55 e i 60 anni vivono più a lungo e rimangono più a lungo libere da malattie cardiovascolari rispetto a coloro che non apportano cambiamenti al proprio stile di vita”. L’indagine ha spiegato come si possano “guadagnare” “2,4 anni di aspettativa di vita in più senza malattie cardiovascolari per le donne non ipertese e 1,2 anni per gli uomini non ipertesi; 1,7 anni in più per le donne non fumatrici ed un anno in più per i non fumatori.

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Fonte : Sky Tg24