Alta tensione in Consiglio regionale in Abruzzo, dove l’opposizione ha occupato l’aula per protestare contro l’aumento dell’addizionale Irpef deciso dalla giunta di centrodestra guidata dal presidente Marco Marsilio. La misura, introdotta per coprire il disavanzo sanitario regionale, ha scatenato la reazione del “Patto per l’Abruzzo”, la coalizione di centrosinistra capitanata da Luciano D’Amico, che ha guidato la mobilitazione.
L’occupazione e la protesta in aula
I consiglieri regionali del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione, Riformisti e della lista civica Abruzzo Insieme hanno deciso di occupare l’aula per opporsi all’aumento delle tasse. La protesta si è svolta anche in diretta social, con D’Amico che ha dichiarato: “La manovra colpisce i redditi degli abruzzesi, con l’aumento della pressione fiscale, quando l’inflazione ha eroso già il 20% del loro potere d’acquisto. In questo momento il centrodestra ritiene di poter scaricare le inefficienze e l’assenza di politica, strategia e gestione sui cittadini. Abbiamo occupato quest’aula come segno di protesta pacifica. Non molliamo di un centimetro”.
Fuori dall’emiciclo, centinaia di manifestanti si sono radunati, tra cui sindacati, cittadini e associazioni di categoria, intonando slogan contro l’aumento dell’Irpef e chiedendo le dimissioni del presidente Marsilio. La tensione è salita quando la folla ha invaso la sala del Consiglio, tra cori e la canzone “Bella Ciao” intonata dai presenti.
Il nodo del disavanzo sanitario
L’aumento dell’addizionale Irpef è stato deciso per far fronte a un deficit sanitario che per il 2024 ammonta a 180 milioni di euro, ridotti a 90 milioni grazie all’accantonamento delle Asl. Secondo l’opposizione, l’aumento della pressione fiscale è una conseguenza di una cattiva gestione dei fondi regionali, con risorse destinate a spese secondarie invece di essere impiegate per migliorare la sanità.
D’Amico ha denunciato il peggioramento della qualità dei servizi sanitari in Abruzzo, con molti cittadini costretti a cercare cure fuori regione. Ha inoltre contestato la giustificazione della giunta regionale, secondo cui il rincaro dell’Irpef è necessario per ripianare i conti, accusando l’amministrazione di non aver effettuato una corretta programmazione economica.
La replica del centrodestra
La maggioranza di governo regionale ha respinto le accuse, parlando di una protesta “strumentalizzata” dall’opposizione. Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri (FI), ha accusato gli esponenti del centrosinistra di aver causato “un danno di immagine al Consiglio regionale” e di aver fomentato le tensioni in aula. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha bollato l’occupazione come un “momento di gloria” ricercato dall’opposizione per evitare il confronto sul merito del provvedimento, sottolineando che l’aumento dell’Irpef non colpirà le fasce più deboli.
Emiliano Di Matteo, capogruppo di FI, ha criticato la protesta, affermando che si tratta di una misura necessaria per riportare i conti in ordine. “Siamo dispiaciuti e ne avremmo fatto a meno, ma serve coraggio quando le cose non vanno bene”, ha dichiarato.
Il coinvolgimento della politica nazionale
La mobilitazione ha attirato l’attenzione anche a livello nazionale. Il senatore del Pd, Michele Fina, ha espresso solidarietà ai consiglieri del Patto per l’Abruzzo, accusando la giunta Marsilio di aver creato il disavanzo sanitario con una gestione inefficiente e clientelare. “La Giunta regionale di centrodestra che governa da sei anni si appresta ad approvare una manovra fiscale che aumenta le tasse su lavoratori e famiglie per coprire un buco di bilancio di 180 milioni di euro. Una voragine creata attraverso leggi mancia e spese elettorali. È inaccettabile che i cittadini debbano pagare per l’incapacità amministrativa di questa maggioranza”, ha dichiarato Fina, che ha annunciato la sua presenza alla manifestazione prevista all’Aquila.
L’opposizione, intanto, continua la sua battaglia, annunciando nuove azioni di protesta e chiedendo l’intervento del governo nazionale sulla gestione della sanità regionale.
Fonte : Today