Il monitoraggio costante delle infrastrutture civili è una priorità strategica, in un contesto globale in cui sono sempre più esposte a rischi strutturali, cambiamenti climatici e sovraccarichi non previsti in fase progettuale. A offrire una soluzione concreta, affidabile e scalabile è NPlus, PMI innovativa insediata nel Polo Meccatronica di Rovereto, hub tecnologico di Trentino Sviluppo. Fondata nel 2013 da Giordano Riello, Davide Ambrosio e Carlo Ranalletta Felluga, NPlus è oggi leader nel campo dello Structural Health Monitoring (SHM). Nel 2024 l’azienda ha registrato 20 milioni di euro di ricavi e conta 50 dipendenti, tra ingegneri civili, elettronici, informatici e meccanici.
NPlus ha già in attivo il monitoraggio di 850 ponti per ANAS, garantendo sicurezza 24 ore su 24 ai milioni di automobilisti che ogni giorno transitano su queste infrastrutture. Tra i clienti figurano anche Autostrada Pedemontana Lombarda, A4autostrada, Autostrada del Brennero e altri importanti attori del settore.
“La nostra ambizione è salvaguardare le infrastrutture vitali per il Paese, portando l’eccellenza italiana anche all’estero”, afferma Giordano Riello, presidente di NPlus. “Ci consideriamo un’azienda etica: per noi il profitto è un mezzo, non un fine”.
Sensori, algoritmi e prevenzione
Per il monitoraggio, NPlus ha realizzato un complesso sistema di accelerometri, inclinometri e sensori di temperatura applicabili su ponti e viadotti. Questi dispositivi rilevano anomalie strutturali, cambiamenti geometrici o di comportamento dei materiali, e li analizzano attraverso algoritmi intelligenti per segnalare la necessità di interventi tempestivi.
Il sistema – battezzato SHM Vittorio – viene gestito da remoto e in modalità semi-automatica nella sede di Rovereto, grazie anche alla collaborazione con università come l’Università di Trento, il Politecnico di Milano, la Queen’s University (Canada) e l’Universiti Teknologi Malaysia.
Espansione globale
Oltre all’Italia, NPlus vanta sedi operative in Canada e Messico e accordi commerciali in Spagna, Portogallo, Germania, Emirati Arabi, Corea del Sud, Indonesia, Thailandia e Malesia. A Kuala Lumpur, per esempio, la tecnologia NPlus monitora il ponte che collega la terraferma al palazzo del Capo di Stato.
“Abbiamo il portafoglio di ponti monitorati più vasto al mondo”, sottolinea Riello. “Questo ci dà un vantaggio competitivo che vogliamo sfruttare per espanderci ulteriormente in Europa e in altri mercati, adattando le nostre soluzioni alle esigenze locali, come nel caso dei Paesi a rischio sismico o soggetti a monsoni”.
Controllare il patrimonio culturale
La tecnologia NPlus non si limita alle infrastrutture viarie. L’azienda è coinvolta nel monitoraggio di beni culturali come il Duomo di Milano, dove i sensori tengono sotto controllo le inclinazioni dei pilastri principali e delle catene. “Stiamo avviando dialoghi anche con il Ministero per i Beni Culturali della Cambogia”, conclude Riello, “per monitorare i loro edifici storici più prestigiosi. Salvaguardare il patrimonio è una responsabilità globale”.
Fonte : Repubblica