Il maxi incendio alla concessionaria Tesla, perché si segue la pista anarchica. Musk: “Terrorismo”

Proseguono le indagini sull’incendio che, nella notte tra 30 e 31 marzo, ha distrutto diciassette vetture che erano parcheggiate nel piazzale all’aperto di una concessionaria Tesla alla periferia di Roma. Il sospetto è che quanto accaduto in via Serracapriola, in zona Torrenova, sia più di un gesto vandalico. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parla di un’azione di “matrice anarchica antagonista”.

Le Tesla avvolte dalle fiamme

All’arrivo dei vigili del fuoco l’incendio era già molto esteso e una colonna di fumo si era sollevata sulla zona. I vigili del fuoco hanno spento con non poche difficoltà le fiamme e la polizia ha avviato indagini per chiarire le cause. Gli agenti della scientifica hanno effettuato a lungo i rilievi. Stanno anche vagliando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

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Il rogo nella concessionaria Tesla, perché si segue la pista anarchica

Elon Musk ha subito commentato in modo netto: “Terrorismo”, ha scritto rispondendo all’account “DogeDesigner” che ha postato una foto del rogo e la scritta: “Non è un incendio in un negozio, è un attacco terroristico”.

Tesla è da tempo nel mirino dei militanti della A cerchiata, che hanno rivendicato un’azione avvenuta nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorsi a Berlino, dove è stato appiccato fuoco a due gru dell’azienda pubblica Strabag, “colpevole” di lavorare alla realizzazione di una stazione merci per trasportare auto Tesla. “Nessuna azienda – si legge nel messaggio di rivendicazione diffuso allora degli anarchici – rappresenta il nuovo fascismo tecnocratico al pari di Tesla. Trump-Musk-Weidel (Alice Weidel è la leader del partito di destra Alternative fur Deutschland, ndr) sono l’alleanza dei/delle tecnofascisti/e che forniscono un nuovo volto al totalitarismo patriarcale e coloniale. Chiunque guidi una Tesla sostiene, per lo meno indirettamente, Starlink, l’AfD, la colonizzazione di Marte, la logistica militare nelle guerre, la videosorveglianza nelle strade, il greenwashing, la distruzione della natura e la propaganda fascista e patriarcale. Ecco perché bisogna farla finita con Tesla”.

Per il ministro Piantedosi “le modalità con cui è avvenuto questo episodio, la propagazione dell’incendio e alcuni altri elementi che sono anche questi al vaglio dell’autorità giudiziaria degli inquirenti, fanno abbastanza ritenere possibile che sia stata di matrice anarchica antagonista, che insomma è un mondo dove si erano già sollevate delle critiche e annunziate delle iniziative contrarie a questo gruppo imprenditoriale”. 

Fonte : Today