Nelle prossime ore ne sentirete di tutti i colori. Qualcuno vi potrà dire che gli stipendi sono aumentati e che non esiste più la povertà. Le guerre nel mondo? Tutto risolto: gli alieni sono sbarcati sulla Terra per portare la pace. No, non sono le dichiarazioni di qualche politico ma gli scherzi che corrono online e sui social. Basta sbirciare il calendario per capire dove sta l’inganno: è il 1 aprile. Ma perché ogni anno si fanno e si ricevono i cosiddetti “pesce d’aprile”?
1 aprile: perché è la giornata degli scherzi
L’origine della tradizione è molto discussa. Qualcuno fa risalire il “pesce d’aprile” addirittura all’età antica: secondo alcuni studiosi c’è una connessione con la festa romana degli Hilaria, celebrata il 25 marzo, nella quale i cittadini si mascheravano e si prendevano in giro tra di loro. Altre teorie associano la giornata delle burle alla Francia medievale, dove il 25 marzo era il giorno di Capodanno, fino a quando il calendario giuliano non fu riformato (1582) e cambiato in calendario gregoriano. Prima di allora i festeggiamenti per il nuovo anno culminavano proprio il 1 aprile. Qualcuno però continuava a festeggiare la fine dell’anno nel “giorno sbagliato” e finiva per essere ridicolizzato come “pesce d’aprile”. L’enciclopedia Treccani sostiene che sono “varie le spiegazioni dell’origine dell’uso”. Ad esempio c’è chi “ne attribuisce l’invenzione al popolo di Firenze, dal fatto che in quella città si solevano spedire il primo d’aprile i semplicioni a comperare, in una speciale piazza, del pesce che vi era solo in effigie”.
Sono numerosi i Paesi nei quali il 1 aprile si organizzano scherzi. La tradizione riguarda quasi tutta l’Europa, gli Stati Uniti, il Canada e anche diversi stati del Medio oriente, tra i quali Iran, Turchia, Libano e Israele. In Spagna e negli altri Paesi di lingua spagnola gli scherzi si fanno il 28 dicembre, il “Día de los Santos inocentes”, cioè il giorno dei Santi innocenti. Mentre nei territori di religione induista il 31 marzo si celebra l’Holi, una festa durante la quale c’è l’usanza di sporcarsi a vicenda con polveri colorate.
Gli scherzi del 1 aprile
Gli scherzi che vengono fatti possono essere innumerevoli: sia in Italia che in Francia vi è la pratica di attaccare un pesce di carta sulla schiena della vittima. Da quanto esistono i social si è amplificata la possibilità di diffondere le burle con amici e parenti. Perfino gli stessi mezzi d’informazione possono giocare ai propri lettori brutti scherzi con l’annuncio di notizie false. Negli ultimi anni gli stessi brand hanno “approfittato” del 1 aprile per fare ironia sui propri prodotti. Lo scorso anno ad esempio “La settimana enigmistica”, uno dei periodici più diffusi e “vera istituzione” per chi ama il mondo dei cruciverba, annunciava di aver esaurito “tutte le possibili combinazioni di parole crociate”. Era uno scherzo.
Resta da chiedersi: perché si dice “pesce d’aprile”? Sull’origine dell’espressione qualcuno tira in ballo Cleopatra. Durante una gara di pesca la regina d’Egitto avrebbe fatto attaccare all’amo del suo amante Marco Antonio – uno dei generali di Cesare – un enorme pesce finto. In ogni caso appare plausibile che il riferimento all’animale acquatico derivi dalla facilità con cui “cede” all’amo di una canna da pesca. Chi subisce uno scherzo abbocca come un pesce.
Fonte : Today