Il decreto italiano per i Cpr in Albania è in linea con la legge Ue. A dirlo è un portavoce della Commissione europea in merito alla questione che riguarda i Centri di Permanenza per il Rimpatrio allestiti nel Paese balcanico. “Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi riguardanti questo decreto e il centro in Albania – ha riferito il portavoce – Siamo in contatto con le autorità italiane. Secondo le nostre informazioni, la legge nazionale italiana si applicherà al centro”, come “finora per l’asilo”. E, ha aggiunto, “in linea di principio, ciò è in linea con la legge Ue”. Dalla Commissione europea hanno comunque fatto sapere che continueranno a “monitorare l’implementazione del protocollo” e che rimarranno “in contatto con le autorità italiane”. Un breve commento, infine, anche in merito ad eventuali soluzioni alternative e innovative: “Siamo pronti a esplorarle – ha detto il portavoce europeo – sempre in linea con gli obblighi del diritto dell’Ue e internazionale e dei diritti fondamentali”.
Fidanza (FdI): “Via libera Ue è vittoria per Italia e governo”
“La conferma arrivata oggi dalla Commissione europea sulla conformità al diritto dell’Unione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio realizzati in Albania rappresenta una vittoria per l’Italia e per il governo Meloni”. Così Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, commentando le dichiarazioni del portavoce della Commissione Markus Lammert. “Ancora una volta – ha proseguito – la sinistra viene smentita nei fatti: le soluzioni innovative e coraggiose per contrastare l’immigrazione illegale non solo sono possibili, ma anche compatibili con il quadro normativo europeo e internazionale”. Come ha spiegato Fidanza, il protocollo con l’Albania “è la dimostrazione che si può cooperare con Paesi terzi per gestire in modo serio ed i flussi migratori, tutelare le frontiere e garantire efficacemente rimpatri. Chi ha provato a ostacolare questa iniziativa con allarmismi ideologici oggi dovrebbe fare un passo indietro e riconoscere la validità del modello italiano, che potrebbe diventare un esempio anche per altri Paesi europei”.
Fonte : Sky Tg24