È stata fondata da uno scienziato italiano. È nata nel 2021 con un obiettivo: creare nuovi reattori nucleari al piombo, che bruciano un combustibile chiamato Cox a base di rifiuti radioattivi. Plutonio, soprattutto. La startup si chiama Newcleo. Il suo fondatore, Stefano Buono, 58 anni, ha passato buona parte della sua vita accademica al Cern di Ginevra. Se lo Stato oggi è interessato a rilevare una quota del 10% della sua azienda per 200 milioni, il motivo è che Newcleo, prima del tempo, ha sviluppato una tecnologia che oggi promette di creare energia pulita e sicura attraverso il nucleare. Investimento che, se confermato e andrà in porto, sarebbe per importi e strategia una prima volta assoluta per l’Italia.
Quando è stata fondata Newcleo e da chi
A fondare Newcleo, oltre a Buono, ci sono anche Elisabeth Rizzotti e Luciano Cinotti. L’azienda ha la sua sede principale a Parigi, dove si è spostata a fine 2024 da Londra, e uffici a Torino, Lione e Londra. Ha un team di 1100 dipendenti, di cui 400 in Italia. Finora ha raccolto oltre 537 milioni di euro in finanziamenti per portare avanti la sua visione di un nucleare più sicuro, sostenibile ed efficiente.
A Ginevra Buono ha lavorato fianco a fianco col premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia: “Nel 1994 ho iniziato lavorare con Rubbia su un sistema per produrre energia nucleare in modo sicuro. Il nostro progetto era quello di creare un reattore che non potesse diventare critico o avere incidenti nucleari. Si trattava di una specie di amplificatore di energia: si portava alla potenza necessaria con un fascio di particelle e quando si spegneva il fascio, si spegneva il motore”, ha spiegato in un’intervista a Italian Tech nel 2022.
Quale tecnologia ha sviluppato Newcleo e perché è considerata pulita
Il cuore di Newcleo sta nei suoi reattori a piombo liquido, una tecnologia chiamata LFR (Lead-cooled Fast Reactors). A differenza dei reattori tradizionali, che usano acqua per il raffreddamento, questi impianti impiegano piombo fuso, un sistema che elimina il rischio di evaporazione e riduce la possibilità di incidenti.
Un altro elemento chiave, si è detto, è l’utilizzo del combustibile MOX, un tipo di carburante nucleare ottenuto dal riciclo delle scorie radioattive già esistenti, trasformando così un problema ambientale in una risorsa per la produzione di energia. “Grazie a questo processo non c’è più la necessità di scavare miniere per estrarre l’uranio dal suolo e quindi di non fare più le miniere. Eliminando il rischio chimico, questi sono i reattori più sicuri che si possono progettare”, ha detto Buono a Italian Tech. Inoltre, i reattori di Newcleo sono progettati per essere modulari, cioè costruiti in fabbrica e poi trasportati e assemblati direttamente nei siti di destinazione, abbassando significativamente i costi e i tempi di realizzazione rispetto alle centrali nucleari tradizionali.
Il centro di ricerca a Torino. I piani del governo
L’azienda ha già avviato investimenti in Italia per la creazione di un centro di ricerca e sviluppo a Torino, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia. L’interesse del governo a entrare nella società rientra nell’ambito di una strategia per il ritorno dell’Italia nel settore nucleare di ultima generazione. L’investimento dovrebbe essere gestito, da quanto è emerso, attraverso una società pubblica, come Cassa Depositi e Prestiti o la futura azienda nazionale per il nucleare.
Fonte : Repubblica